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Maltrattavano e drogavano anziani disabili: a processo 3 infermieri di una RSA a Santa Marinella

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Sevizie in una RSA di Santa Marinella, dove gli anziani erano in balia dell’azione criminale di tre infermieri. I sanitari, piuttosto che tutelare la salute dei nonni, utilizzavano queste persone come cavie, iniettandogli droghe, lasciandoli senza mangiare o addirittura legandoli al letto senza particolari motivi. Una situazione che vedrebbe la mente criminale in tre infermieri della struttura, che ora sono finiti tutti a processo e dovranno giustificare le proprie azioni.

I maltrattamenti verso gli anziani della RSA

Il giudice del Tribunale di Civitavecchia ha deciso di rinviare a giudizio i tre infermieri della struttura sanitaria di Santa Marinella, accusati di gravi maltrattamenti verso gli ospiti di quello spazio. Il rinvio a giudizio culmina dopo che le indagini, condotte dalla pm Federica Materazzo, erano partite nel 2018, proprio sulla denuncia di alcuni familiari di una degente nella struttura sanitaria. L’inchiesta denominata “Granfather”, aveva portato a ben 17 indagati, ridotta a tre con il proseguire delle indagini.

I tre infermieri, all’interno del “Granfather”, avevano la posizione più grave. Oltre ad aver accertato i maltrattamenti verso gli anziani. vengono accusati di sequestro di persona e falso ideologico. Infatti, oltre a immobilizzare le persone anziane al proprio letto legandole, non riportavano nelle loro cartelle cliniche di avergli somministrato tranquillanti, peraltro neanche prescritti dai medici della struttura sanitaria di Santa Marinella. 

Gli altri maltrattamenti

Un altro caso accertato, è risultato essere un episodio occorso a un anziano disabile sulla sedia a rotella. Secondo le indagini, questa persona, impossibilitata a muoversi, sarebbe stata lasciata per ore seduta sulla tazza del water, completamente abbandonata e senza la dovuta assistenza per la sua disabilità. Altri video mostravano come alcuni anziani venivano forzati alla flebo, venendo nutriti attraverso le siringhe: una situazione cui il pm ha tolto i responsabili dal registro degli indagati, poiché i sanitari sono riusciti a dimostrare come quelle persone realmente erano incapaci di masticare e ingoiare, anche col rischio di soffocare nel fare quel tipo di gesto. 

A riprendere le situazioni compromettenti all’interno della RSA, erano stati i Carabinieri locali, che dal 2018 spiavano la struttura attraverso videocamere e microfoni nascosti. Nel 2022, secondo la pm, le prove erano sufficienti solo per incastrare i tre infermieri portati a processo. Del processo farà parte anche la proprietà della struttura, in quanto una delle vittime, attraverso il suo legale, l’avvocato Lorenzo Mereu, ha chiesto e ottenuto la citazione della responsabile civile. Prima udienza fissata per il 23 marzo dell’anno prossimo.

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