Home » Civitavecchia, Bracciano e Santa Marinella News » Lazio, quanti di voi conoscono il segreto del faro di Civitavecchia?

Lazio, quanti di voi conoscono il segreto del faro di Civitavecchia?

Pubblicato il
civitavecchia

Continua il nostro viaggio quotidiano alla scoperta di storie e curiosità di Roma e del Lazio. Oggi siamo a Civitavecchia, comune italiano di 51 678 abitanti della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. E vi racconteremo una leggenda che ha a che fare con il faro di Civitavecchia.

Barche a vela e quote societarie, ma prendevano il Reddito di Cittadinanza: traditi (anche) dai social, in 8 beccati tra Anzio e Civitavecchia

Porto

Un po’ di storia

Prima di addentrarci in quello che è il focus del giorno, come sempre un po’ di storia. Come riporta l’enciclopedia Treccani, Civitavecchia è situata ai piedi dei Monti della Tolfa. Rilevante lo sviluppo industriale (cementificio, industrie alimentari e metalmeccaniche), favorito anche dall’entrata in funzione di due centrali termoelettriche. Il porto ha una duplice funzione: da un lato costituisce la principale testa di ponte del movimento passeggeri per la Sardegna; dall’altro serve essenzialmente ai rifornimenti per Roma e per il centro industriale di Terni.

Il tonnellaggio delle merci sbarcate (soprattutto prodotti petroliferi: 5,5 milioni di t) supera largamente quello delle merci imbarcate. Con il potenziamento delle strutture portuali la cittadina si è arricchita di nuove funzioni. Dal 2001 è sede di alcune facoltà universitarie.

È la romana Centumcellae, fondata da Traiano verso il 106 d.C. come porto dell’Etruria meridionale. Sede vescovile sin dal 4° sec., fu fortificata dai Bizantini nel 6° secolo. Distrutta dai Saraceni (9° sec.), la popolazione vi fece ritorno alcuni decenni più tardi mutandone il nome in quello di Civitas vetula. Fu castello e porto fortificato fino al 1431 quando, assediata per mare e per terra, capitolò entrando a far parte dello Stato pontificio di cui divenne il massimo porto militare. Nel 1849 e nel 1867 vi sbarcarono le truppe francesi intervenute a difesa del potere temporale dei papi.

Monumenti e luoghi di interesse a Civitavecchia

Il centro storico della città è ben conservato e molto apprezzato dai turisti, nonostante molti dei monumenti storici siano stati distrutti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

  • Cattedrale di San Francesco d’Assisi, nel centro storico della città;
  • Chiesa della Morte (dell’Orazione e Morte), la più antica della città;
  • Santuario Madonnina delle Lacrime, nella parrocchia di Sant’Agostino, presso Borgo Pantano, dove si trova la Madonnina di Civitavecchia, piccola statua mariana che dal 2 febbraio al 15 marzo 1995 avrebbe per quattordici volte stillato lacrime di sangue. La Chiesa cattolica non si è ancora espressa ufficialmente in modo diretto sulla soprannaturalità delle lacrimazioni;
  • Santuario Santissima Concezione, originariamente chiesa di Sant’Antonio abate, dal 1856 chiesa della Santissima Concezione al Ghetto, ha assunto il nome attuale dall’8 dicembre 2019. Dal 20 aprile 1854, per tre mesi, un’immagine della Madonna della Pietà, dipinta da Margherita Vannucci Piry e custodita nella chiesa, avrebbe mosso gli occhi in presenza dei fedeli, anche dinanzi al vescovo Gaetano Brinciotti e ai commissari dell’inchiesta ufficiale. Quando nel 1796 in numerose località italiane ci furono fenomeni analoghi, che coinvolsero circa centoventi immagini sacre davanti a oltre seicentomila testimoni, a Civitavecchia furono sei le immagini mariane coinvolte, e alcuni forzati musulmani del porto e un greco di fede ortodossa, testimoni oculari, si convertirono al cattolicesimo;
  • Chiesa di Gesù Divino Lavoratore;
  • Chiesa della Sacra Famiglia;
  • Chiesa del Sacro Cuore;
  • Chiesa di San Felice da Cantalice;
  • Chiesa di San Francesco di Paola;
  • Chiesa di San Giuseppe Campo Oro.

Architetture militari a Civitavecchia

  • Mura medievali, che cingono il centro cittadino, e su cui si apre il passaggio dell’Archetto, la porta a monte dell’antica cinta risalente al IX secolo.

civitavecchia

Architetture civili

Il porto antico della città, nonostante le modifiche apportate nel corso dei secoli e i bombardamenti del 1943, rappresenta un’importante opera architettonica, come testimoniano alcune opere in esso contenute:

  • l’Antemurale;
  • il Forte Michelangelo;
  • la Rocca;
  • la Fontana del Vanvitelli;
  • il muraglione di Urbano VIII;
  • porta Livorno;
  • la torre del Lazzaretto.
Cimitero monumentale. Detto anche cimitero vecchio, è uno dei due attuali cimiteri della città, situato su via Aurelia nord.

Il lungomare storico è rappresentato dal tratto centrale di Viale Garibaldi, dove sorgono alberghi, ristoranti e numerosi bar. Un altro tratto molto frequentato, soprattutto nella stagione estiva, è il tratto del Pirgo, posto verso sud. Negli ultimi anni il lungomare è stato interessato da lavori di riqualificazione che hanno ampliato la zona pedonale a disposizione, facendo nascere la zona detta La Marina.

Siti archeologici

L’antico complesso di edifici termali di Civitavecchia, grazie anche all’ottimo stato di conservazione, si pone tra i più interessanti in tutto il territorio etrusco.

Aree naturali

Terme della Ficoncella o Bagni della Ficoncella

Terme molto apprezzate dai civitavecchiesi e dai romani, prendono il nome di Ficoncella, l’albero di fico situato tra le vasche.

Le Terme hanno conservato la loro antica struttura, fatta di vasche in pietra all’aperto da cui si può ammirare il panorama delle vallate sottostanti e del mare da una parte, dei Monti della Tolfa dall’altro. Le acque della Ficoncella sono acque solfato-calciche che superano i 40º, utili per trovare sollievo a artropatie, dermatiti e allergie.

Il faro di Civitavecchia

Nella zona alta di Civitavecchia si trova il Faro, situato sul Monte Cappuccini. Eretto nel 1951, è di proprietà della Marina Militare e sembrerebbe un semplice faro come ce ne sono tanti, piantato come vedetta non tanto sul Tirreno quanto sulle campagne circostanti. In realtà la sua storia cela un segreto. E’ un monumento dedicato ai marinai morti in mare ma che non ha mai assunto a tale funzione perché venne trasformato in faro subito, senza aver mai ospitato resti umani. L’antica destinazione si può evincere dalla forma particolare, ovvero a timone, che lo contraddistingue dai classici fari a cilindro che tanto stuzzicano l’immaginario collettivo.

 
Impostazioni privacy