“Desirée altra vittima di droga, violenza e “accoglienza”, recita così lo striscione affisso dai militanti di Casapound sulla recinzione dello stabile di Via XVIII Dicembre.
“Con queste parole abbiamo voluto ribadire quanto ci sembra chiarissimo in questa nuova vicenda di terrore che ha avuto luogo nel cuore della capitale e che è del tutto simile alla tragica storia di Pamela, ovvero che esiste un preciso nesso di responsabilità politica tra quanto accaduto e chi da anni predica accoglienza indiscriminata ed erige monumenti di parole a chi vive, opera e si arricchisce nell’illegalità. Ci riferiamo alla cooperative, alla magliette rosse di tutte le manifestazioni e di tutti i salotti bene, a tutti i sostenitori di chi ha compiuto reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e a chi passa giornate intere a ricordarci le magnifiche sorti e progressive del flusso incontrollato di sbandati di ogni provenienza.
L’ideologia che sta dietro l’accoglienza indiscriminata è la matrice di quel disastro sociale che vede le nostre periferie popolarsi di fantasmi, o sarebbe meglio dire di mostri, privi di qualunque titolo per stare sul nostro territorio, con notifiche plurime di espulsione e fogli di via che valgono come carta straccia nella più totale assenza di controlli capillari. E a farla da padrona in questo vortice di degrado è l’illegalità, che si traduce in una totale perdita di sicurezza e che veda questa feccia andare ad incistarsi nei quartieri già da tempo preda di incuria e malaffare, dove mondi paralleli del tutto ignorati dalle autorità locali che bollano il tutto come mera percezione si sviluppano e prosperano.
“E’ inammissibile – proseguono i militanti – che in queste ore si sentano le anime belle cianciare di presunti errori da parte di Desirée, asserendo che non dovesse trovarsi lì a quell’ora o che se la fosse cercata per via della droga. Compito dello Stato, se di Stato sovrano si vuole parlare, è garantire la sicurezza di tutti i cittadini in qualunque sua area di competenza, così come suo compito è farsi garante innanzitutto del futuro dei suoi figli, offrendo alternative valide allo sradicamento e alla totale perdita di speranza.”