Nei giorni scorsi a Cisterna (LT) più persone, tra cui un consigliere comunale, hanno preso parte ad un pranzo in un ristorante del posto, trasformatosi poi in una vera e propria festa danzante. O almeno questo era quello che si poteva evincere dalle foto che il consigliere stesso ha postato sui suoi profili social.
Il consigliere Luigi Iazzetta ci ha tenuto a rilasciare una dichiarazione in cui esprime il suo dissenso e chiarisce la situazione.
“Non è stata una festa. Era un pranzo con la mia famiglia. È cominciato alle 14 ed è terminato alle 17,50. Poco prima di andare via per 2 minuti abbiamo dimenticato il nemico invisibile. Sbagliando. Per questo ho ricevuto, oltre alla multa già pagata, offese e minacce. Tanti mi hanno dato dello scemo o poco intelligente. Probabilmente lo sono anche, ma non per aver postato le immagini incriminate. Perché ragionando a mente fredda non lo avrei mai fatto, ma in quel momento avevo semplicemente dimenticato del nemico invisibile.
Comunque volevo rassicurarvi sul fatto che: Non sono positivo al covid, non ho sintomi da covid. I miei figli e mia moglie non sono positivi al covid. I miei figli e mia moglie non hanno sintomi da covid. E soprattutto non c’entriamo nulla con i bambini positivi al covid della scuola del quartiere San Valentino. Ho sbagliato? Si, ma non può continuare in questo modo. Ho una moglie, tre figli, una famiglia e non possono continuare a subire tutto questo.
Sicuramente siete tutte persone migliori di me, che in un anno non avete mai trasgredito alle regole dei DPCM vari. Io ci ho provato e non ci sono riuscito, anzi questa non sarà stata l’unica volta, qualche volta avrò dimenticato di lavarmi le mani dopo aver salutato qualcuno, altre avrò indossato male la mascherina e altre ancora non avrò mantenuto la distanza giusta. Mi dispiace e se non basta, a questo punto lapidatemi in piazza, fatelo, ma poniamo fine a questa caccia alle streghe. Volete colpire il politico? Va bene, ma mai nessuno che mi ferma per strada o che sui social mi scriva: in maggioranza non vi mettete d’accordo nemmeno tra voi; oppure sono tre anni che state lì mi spieghi cosa avete fatto; oppure vi siete fatti fare ricorso dal gruppo Innamorato per il bilancio sbagliato, ecc. Questo vale sia per la gente comune che per questi pseudo giornalisti. In tre anni mai una domanda, loro conoscono già la verità. Viene poi data una notizia su un momento di vita privata, che di politico non ha nulla, e tutti subito a sputare sentenze e non solo, offese, minacce e via discorrendo. Volevate in realtà colpire il padre e tutta la famiglia. Concludo. Sono passati 12 mesi. Sono stato per il momento fortunato a non ammalarmi di covid, più di tante altre povere persone, che non solo lo hanno avuto, ma alcune ci hanno anche rimesso con la vita. Però cavolo lasciatemelo dire, probabilmente sono anche stato abbastanza attento e rispettoso delle regole. Per qualche secondo non l’ho fatto. Fatevene una ragione.”