“Mi vergogno di essere italiano”. A parlare è Fabio Demenego, padre di Matteo, uno dei due poliziotti uccisi il 4 ottobre del 2017 all’interno della Questura di Trieste. Ieri, nel corso dell’udienza che vede imputato il domicano Alejandro Augusto Stephan Meran, il Pubblico Ministero Federica Riolino ha chiesto l’assoluzione.
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Il processo
Il Pm ha giustificato la sua richiesta, fatta “non a cuor leggero”, in quanto Meran avrebbe commesso il fatto in una condizione di “totale vizio mentale”. Questo lo renderebbe non imputabile. E quindi da assolvere. Ieri l’udienza si è svolta alla presenza del padre e del fratello di Matteo, mentre l’imputato non era presente.
Invece della condanna, vista la pericolosità sociale di Meran, la Pm ha quindi proposto di una misura di sicurezza da applica all’interno di una struttura idonea. Questa sarebbe una Rms, ovvero una struttura sanitaria per soggetti ritenuti socialmente pericolosi che si sono macchiati di reati e che soffrono di disturbi mentali. Proprio a fronte della perizia psichiatrica, che è andata a escludere la capacità di volere del Meran, l’imputato è stato assolto per l’omicidio di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta.
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La reazione del padre di Matteo Demenego
Il padre di Matteo, di Velletri, ha così commentato la notizia. “Ieri, venerdì 6 maggio, si è concluso il processo per l’omicidio di Matteo e Pierluigi, un processo a dir poco vergognoso. In questo processo è stata richiesta una perizia psichiatrica per stabilire la capacità d’intendere e di volete dell’assassino, svolta da un pool di periti che dichiarava l’imputato processabile. Ma il giudice ha ritenuto opportuno chiederne una seconda effettuata 2 anni dopo da una sola persona. Quest’ultima dichiarava l’assassino non imputabile perché incapace d’intendere e di volere. È vergognoso che il PM sin dall’inizio abbia sposato la linea della difesa (a detta dei tanti avvocati presenti mai visto prima). Due anni fa non avrei mai pensato di dover ingaggiare avvocati e periti di parte a tutela di un corretto processo, ma nemmeno questo non è bastato.
Ieri una giuria di corte d’assise ha deciso che l’assassino non è imputabile di due omicidi e 6 tentati omicidi perché incapace di intendere e volere (sentiva le voci) .
Assolto: questa parola ha ucciso per la seconda volta Matteo e Pierluigi, i figli delle stelle”.
“Un verdetto vergognoso”
“Dal 4 ottobre 2019 ad oggi ho incontrato autorità, Ministri, dirigenti, politici, capi di questo e capi di quello. Ci hanno abbracciato e confortato, garantendoci che si sarebbero spesi per quello che sembrava un esito scontato per l’omicidio di due Agenti di Polizia, in servizio all’interno di una Questura. Oggi vi chiedo: se avete un pò di pudore, non ci cercate più. Spero che tutti gli attori che hanno permesso questa farsa vergognosa (partendo dai giudici) non abbiano mai bisogno dell’aiuto della Polizia, mi auguro che quando vi troverete davanti l’agente pronto ad aiutarvi, vi ricordiate dei Figli delle Stelle e proviate VERGOGNA. Credetemi se vi dico che mi vergogno di essere italiano”.