Rapina da film ai Castelli. Asportarono Rolex ed altri oggetti preziosi simulando un’operazione speciale della Digos e l’appartenenza alla Polizia di Stato. Un colpo da più di 15mila euro: le indagini hanno portato ora al fermo di un uomo. Tutti i particolari.
L’irruzione in casa, la rapina e poi la fuga. Senza lasciare nemmeno il tempo al proprietario di casa di capire cosa stesse succedendo. Né di comprendere che quelli che aveva davanti tutto erano tranne che “veri” agenti di Polizia, per di più dei reparti speciali. Ma giocando sulla paura e la concitazione del momento la banda era riuscita a mettere a segno il colpo: un bottino ingente, da più di 15mila euro.
Rapina in villa a Castel Gandolfo: la ricostruzione
Era il 12 maggio 2022 quando i Carabinieri della Stazione di Castel Gandolfo intervennero, su richiesta della vittima, in una villetta isolata nella zona delle “Mole” di Castel Gandolfo, dove era stata appena perpetrata una rapina. Secondo quanto ricostruito con le indagini, tre individui, con mascherine chirurgiche e guanti in lattice, ed uno con una pistola in pugno, poco prima, avevano fatto irruzione nell’abitazione dichiarando di essere agenti della Digos della Polizia di Stato impegnati in un’operazione speciale.
L’uomo, solo in casa, fu invitato a collaborare: “Tuo padre e tuo figlio sono stati fermati e portati nei loro uffici”, queste le frasi rivoltegli per convincerlo. E il trucco aveva funzionato. Simulando una perquisizione, i finti agenti rovistarono in tutta la casa, asportando preziosi, contanti e monili presenti, tra i quali un orologio Rolex Day Date, del valore di circa 15.000 euro. Prima di dileguarsi e svanire nel nulla.
Le indagini: arrestato un componente della banda
Le indagini condotte dai Carabinieri con la Procura della Repubblica di Velletri, anche con l’analisi di tracce biologiche repertate sul luogo della rapina, hanno portato adesso, a distanza di circa due anni, all’identificazione di uno dei presunti autori della rapina, avente un profilo biologico pienamente compatibile con quello rinvenuto nella villetta. L’arrestato – da considerarsi presunto innocente fino a sentenza di condanna definitiva – è stato associato presso il carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Si tratta di un 63enne, gravato da precedenti analoghi: ai quali si aggiunge l’accusa di rapina aggravata per i fatti contestati.
