“Se ne è parlato a iosa prima della sua apertura con toni trionfalistici da una parte e forti critiche dall’altra, poi dopo la sua inaugurazione nulla si è più saputo sul suo funzionamento fino a qualche giorno fa, quando si sono di nuovo scatenate le polemiche; stiamo parlando del nuovo ospedale dei Castelli, il nuovo polo ospedaliero che ha sostituito le strutture di Albano Laziale, Ariccia e Genzano”.
Ne torna a parlare anche il responsabile provinciale romano del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli e lo fa con toni accesi, criticando aspramente la funzionalità attuale dell’ospedale ariccino:
“Il noc non è certo partito col piede giusto – dice l’esponente del movimento fondato e presieduto da Antonello De Pierro – sapevamo già dei posti letto ridotti a un terzo della proprie capacità, ma adesso si stanno riscontrando anche problemi nella gestione dei servizi all’interno del nosocomio stesso. E così scopriamo che pazienti esterni non possono fruire di alcuni esami diagnostici per mancanza di personale, o assistiamo a scene al limite dell’inverosimile che capitano a chi è costretto a ricorrere al pronto soccorso”.
“Può succedere così – prosegue Spinelli – che un paziente con un vaso sanguigno ostruito non possa essere sottoposto ad un intervento immediato presso il noc e che quindi necessiti di un trasferimento per mancanza delle strumentazioni necessarie e che muoia durante il trasporto, oppure che a un operaio che accede al p.s. con una mano tagliata da un frullino vengano apposti dei punti di sutura per chiudere la ferita e che successivamente debba ricorrere a un nuovo intervento per la ricucitura di un tendine presso altra struttura perché al noc non ci sono specialisti in grado di effettuare l’intervento, oppure che un ragazzo di 16 anni venga portato dai genitori al pronto soccorso alle 5 del mattino e che fino alle 14 ancora non abbia visto l’ombra di un chirurgo che possa visitarlo per poter redigere una diagnosi e dare così al minore le cure del caso. O ancora una minorenne che arriva al pronto soccorso in ambulanza in codice rosso che al triage viene declassato a giallo perché, pare sia stato detto alla mamma della paziente, non è malata tumorale. La ragazza in questione però soffre di disturbi a livello neurologico e ha problemi cardiaci ed è arrivata priva di sensi all’ospedale e nonostante questo non le è stato fatto nè un elettroencefalogramma nè un ecocardiogramma ed è stata ricoverata prima in terapia intensiva, poi in ginecologia ed infine in pediatria, trattata come una pallina di flipper. Inoltre abbiamo visto – continua Spinelli – pazienti ricoverati presso il pronto soccorso sbattuti sulle barelle senza nemmeno una copertina, costretti a coprirsi con giacche e giacconi, e potrei aggiungere ancora altro”.
“Questo è il nuovo ospedale dei Castelli, una struttura inaugurata neanche tre mesi fa, che già mette in evidenza tutte le lacune di una sanità pubblica sempre più mediocre. Ancora non capisco – continua Carlo Spinelli – perché sia stato aperto questo ospedale quando ancora non era pronto a far fronte alle esigenze del bacino di utenza che serve e perché siano stati chiusi frettolosamente gli ospedali di Albano, Ariccia e Genzano (ristrutturato in alcuni reparti non più di due anni fa) che perlomeno garantivano più posti letto e maggiori servizi. Adesso arrivano notizie da parte dei vertici della ASL Rm 6 che entro l’estate verrà potenziato con l’aggiunta di 100 nuovi posti letto e che entro la fine dell’anno il noc sarà attivo al pieno delle sue potenzialità. Questo ce lo auguriamo tutti anche perchè una struttura sanitaria che opera in questo modo non solo lede i diritti del malato ma mette a repentaglio anche la vita dei pazienti. Il noc è stato più volte etichettato dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti come l’eccellenza della sanità laziale – conclude Spinelli – adesso capisco perché nella graduatoria nazionale sull’efficienza sanitaria la nostra regione scivola sempre più verso l’ultimo posto”.