Sono stati ricostruiti gli ultimi momenti di vita dell’83enne, ex pilota d’aereo, Antonio Pomilia che venerdì ha prima ucciso la moglie Margherita con un colpo di pistola che ha, poi, puntato contro se stesso. Una telefonata alla cugina e una lettera a fare luce sulla tragica fine della coppia. ‘Margherita non c’è più. Adesso mi ammazzo anche io’, riporta Il Corriere della Sera le ultime parole che l’anziano a pronunciato al telefono alla parente.
Il dramma s’è consumato in un’abitazione in località Colle Nasone, nei pressi di via Ardeatina, a Cecchina frazione di Albano Laziale. Un gesto lucido, concordato con la moglie, almeno così sembrerebbe. Entrambi avevano scoperto di essere malati, lei era stata sottoposta a intervento chirurgico, ma le sue condizioni lasciavano ben sperare, diversamente dall’ex pilota il cui male gli lasciava poco tempo da vivere.
Il biglietto di addio
Oltre alla telefonata alla cugina, un biglietto nel quale entrambi chiedevano scusa per il gesto estremo, chiedevano che qualcuno si prendesse cura dei loro gatti e esprimevano le ultime volontà sulla loro casa. L’anziana coppia non aveva figli.
I corpi della coppia trovati dal vicino di casa
I due sono stati trovati dal vicino di casa, allertato dalla parente che dalle parole dell’83enne aveva temuto il peggio. E, purtroppo, così è stato. La donna era seduta sulla poltrona, lui riverso a terra. L’allarme al 112 ha fatto accorrere le forze dell’ordine per ricostruire i fatti, stabilire cosa sia successo. Un’indagine nella quale sarà prezioso anche l’esito dell’autopsia disposta sui due corpi.
La Beretta della Prima Guerra Mondiale
I dubbi su quella pistola, una Beretta della Prima Guerra Mondiale sono stati subito fugati. Era un’arma antica che non doveva essere denunciata, gli investigatori pensano si trattasse di un cimelio di famiglia, tramandato di padre in figlio.