Ormai tra Lariano e Velletri è psicosi per le polpette avvelenate lasciate in strada. A denunciare una situazione che terrorizza i proprietari dei cani è Il Messaggero che evidenzia come solo 10 giorni fa è stato ucciso un cucciolo a Monte Artemisio e altre sei sono in condizioni disperate. La paura è tanta, ormai, tra gli amanti degli animali che hanno registrato casi di cibo per cani mischiato al veleno per le lumache.
Abbandonato cibo per cani misto a veleno per lumache
La morte provocata dall’ingerimento di questo potente veleno è atroce e lenta. I cani arrivano con la bava alla bocca, dolori atroci e tremore. I proprietari di un maremmano e un jack russel sono corsi dal veterinario sospettando che i loro amici a quattro zampe avessero ingerito veleno e il medico ha confermato la diagnosi e ha proceduto alla lavanda gastrica. Ma resta il timore di quanti portano a spasso i proprio cani per fare i bisogni, una distrazione potrebbe risultare fatale per i propri animali. Senza contare gli eventuali cuccioli che vanno in giro da soli. Insomma difficile stimare realmente quanti sono stati, finora, gli animali vittime del cibo avvelenato. Sta di fatto che qualcuno si ‘diverte’ a lasciare le polpette in giro per i due centri e che il rischio è estremamente alto.
L’allarme viaggia sui social
L’allarme viaggia sui social dove, ‘Dalla parte del cane’ ha postato una foto con una polpetta avvelenata sottolineando: “Zona Velltri, Artemisio Lariano a confine tra Velletri e Rocca di Papa. E poi c’è Milla Deborah Segna, una educatrice cinofila che evidenzia: “Il nostro amico Bud (il maremmano ndr) è finalmente fuori pericolo ed è tornato finalmente a casa. Si è salvato grazie alla stazza, se fosse stato un cane di piccola o media taglia non ce l’avrebbe fatta” E si raccomanda, ancora una volta con i proprietari di cani: “Continuate a fare attenzione perché nella zona di Lariano e Velletri tra sabato e domenica sono stati avvelenati altri cani”.
La denuncia di Animal Protection
“Tutti questi topicidi e lumachicidi sono venduti liberamente e questo li rende troppo facilmente accessibili a chi ha in mente di fare una strage come in questo caso. Da tempo chiediamo che la loro vendita sia sottoposta a una maggiore tracciabilità così da poter risalire agli utilizzatori quando si verificano questi gravissimi episodi”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection. “Come sempre sporgiamo denuncia contro ignoti, pur nella consapevolezza che purtroppo non sarà facile dare un nome e un volto al killer che ha messo in atto questo piano così spietato. Per questo è necessario come sempre che chi ha dei sospetti o informazioni utili si faccia avanti e ci contatti, anche in forma anonima, scrivendo ad avvocato@legadelcane.org. Nel frattempo ho comunque scritto ai sindaci di Lariano e Velletri per assicurarmi che le procedure richieste dall’Ordinanza ministeriale siano state messe in atto”.
Qui la lettera al sindaco di Lariano https://lndcanimalprotection.
E qui quella al sindaco di Velletri https://lndcanimalprotection.
“Purtroppo, anche nel caso in cui si riuscisse a identificare il responsabile, come sempre saremo costretti ad accontentarci – in caso di condanna – di pene troppo poco severe, considerando la gravità e la pericolosità del gesto. A tal proposito, il ministro Salvini nei giorni scorsi ha annunciato di lavorare a una riforma del codice penale per inasprire le pene e per introdurre – come chiediamo già da tempo – il reato di strage di animali proprio relativamente ai casi di avvelenamento. Auspichiamo che questa intenzione non rimanga soltanto un proclama ma si traduca in un passo avanti concreto verso la tutela dei diritti e del benessere di nostri amici animali”, conclude Rosati. (foto: Dalla parte del cane)
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