Sui tragici e drammatici fatti di Ardea è intervenuto quest’oggi il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. «Quello che è successo è gravissimo. Era certamente una persona labile che aveva un’arma. Su questo aspetto stiamo cercando di capire tramite i carabinieri che sono presenti sul luogo», ha dichiarato, a margine di un vertice in prefettura a Firenze, il Ministro. Le sue parole sono state riportate dall’Agenzia Dire.
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La Lamorgese ha ricordato che nessuno “ha fatto denuncia della presenza di un’arma” da fuoco a casa del padre dell’assassino, un ex guardia giurata, al momento del suo decesso avvenuto l’anno scorso”. Attualmente, precisa, “la tracciabilità delle armi è garantita attraverso il Ced, ma è in via di conclusione un regolamento che disciplina il sistema informatico di questi dati. Si tratta di un testo già condiviso con le altre forze di polizia, è stato portato alla condivisione anche con le associazioni del relativo comparto”.
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L’auspicio della ministra è che “quanto prima veda la luce, evidentemente c’è stato un po’ di tempo di attesa, questo è verissimo però speriamo che nel giro di pochissimo questo regolamento che doveva essere adottato a fine 2018 veda la luce. C’è anche da dire però che ci sono accertamenti in corso per capire esattamente non solo la dinamica, che pare abbastanza chiara, ma come mai questa arma fosse lì dove non doveva essere”.
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