Il litorale romano è diventato oramai un territorio invaso da plastica, frigoriferi, pneumatici, bombole del gas. Questa situazione non può e non deve essere in alcun modo sottovalutata, visto il danno ambientale che sta arrecando alla flora e alla fauna della zona.
“Non è il primo anno che questo disastro ambientale avviene sulle coste laziali – dichiara il presidente Piergiorgio Benvenuti del movimento ecologista Ecoitaliasolidale – Che fine hanno fatto tutti i progetti plastic free e le barriere anti plastica posizionate alla foce del Tevere? (…) Tonnellate di plastica finiscono in mare, vengono ingerite dai pesci, oltre ad un enorme danno ambientale, è interessata anche nostra catena alimentare. Chiediamo una programmazione per difendere le coste, bonificare e controllare i fiumi ed ogni corso d’acqua, ma soprattutto avviare programmi per difendere l’ambiente con un modello di sviluppo sostenibile”. Le immagini, quindi, destano moltissima preoccupazione. “Le immagini che arrivano dal fosso dell’Incastro e dalla spiaggia di Ardea sono preoccupanti – dichiara il presidente Care The Oceans, Nicola di Battista – Un disastro ambientale che colpisce un luogo che da pochi mesi è diventato monumento naturale, necessario maggiore interesse da parte delle amministrazioni“.
Foto di Meridiana Notizie