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Caso AEC ad Ardea, genitori e consiglieri d’opposizione in assemblea (al freddo): “Errori nella delibera”

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Assemblea AEC Ardea

Caos OEPAC (ex Aec) ad Ardea, la minoranza politica composta da PD, Ardea Domani e M5S all’attacco. Dito puntato contro l’Amministrazione Cremonini: “Errori nella delibera di dicembre, l’emergenza è stata creata dalla stesso Comune”. Ieri assemblea straordinaria – in strada, non concessa l’aula consiliare – con le famiglie coinvolte nella vicenda.

Assemblea AEC Ardea tra le famiglie e l'opposizione
Assemblea sul tema AEC ad Ardea tra le famiglie e l’opposizione: niente aula consiliare, tutto si svolge in strada (ilcorrieredellacitta.com)

Si è svolta ieri pomeriggio, l’assemblea pubblica convocata dai consiglieri di opposizione ad Ardea sul caos del servizio di assistenza scolastica per alunni e alunne con disabilità (OEPAC) prodotto dalla delibera approvata dalla giunta lo scorso 27 dicembre. L’incontro ha visto una folta partecipazione di pubblico nonostante si sia svolta di fatto al freddo, nel piazzale accanto alla sala consiliare perché, spiegano dall’opposizione, non è stato concesso l’uso dell’aula per problemi relativi alle tempistiche con il quale era stato richiesto.

Assistenza alunni disabili a scuola ad Ardea: l’attacco dell’opposizione

E se su questo fronte la minoranza, in una nota congiunta diffusa poco fa, ha “sparato a zero” sul Presidente del Consiglio Comunale Giordani, accusandolo – parlando di “decisione gravissima” – perfino di “essere venuto meno al suo ruolo di garante dei diritti della minoranza“, con la stessa determinazione hanno attaccato la Giunta Cremonini, entrando nel merito alla vicenda in questione, quella per l’appunto del servizio OEPAC (l’ex Aec).

Assemblea AEC Ardea tra le famiglie e l'opposizione
I consiglieri d’opposizione ad Ardea durante l’assemblea di ieri – (ilcorrieredellacitta.com)

Chi ha seguito il caso in questi giorni sa che sotto la Rocca si sta vivendo una situazione complicatissima su questo fronte, con le ore di assistenza a scuola tagliate dal Comune per motivi legati al monte ore disponibile (come spiegato dall’Ente stesso nei giorni scorsi), più basso rispetto all’effettivo fabbisogno delle famiglie. Questo nonostante, spiegavano sempre dal Comune, l’incremento del 20% delle ore destinate a tale servizio. Ciò nonostante alunni e genitori si sono ritrovati con il piano ore ridotto drasticamente. 

“Caso AEC? Colpa dell’Amministrazione stessa” 

Sotto accusa, da parte dei consiglieri comunali di opposizione, anche la mancata convocazione del consiglio speciale richiesto oltre una settimana fa, proprio per analizzare la situazione e proporre soluzioni. Il momento più importante della riunione di ieri, però, proseguono i Consiglieri d’opposizione, è stata la lettura della delibera del 27 dicembre, atto che, sempre secondo la minoranza, “conterebbe numerosi errori” basandosi “su un’interpretazione della durata del contratto di appalto che, allungando gli anni da 6 a 7, di fatto ha prodotto la convinzione – errata – che il monte ore e il budget dell’appalto non bastassero a garantire il servizio, neanche a fronte dell’aumento del 20%”.

“In sostanza – commentano i consiglieri Vita, Martinelli, Mari, Tedesco, Rossi e Caratelli – il contratto di appalto stabilisce che la durata sia di 72 mesi, che equivalgono a 6 anni. Quando il contratto è stato firmato, infatti, il dirigente ha stanziato per ogni annualità, in bilancio, 850mila euro, ovvero il valore dell’appalto diviso 6. Ora, invece, i funzionari del Comune con la delibera del 27 dicembre intendono i mesi di contratto come mesi di servizio effettivo, senza considerare quindi quelli estivi (luglio e agosto), in cui il servizio non viene svolto. In questo modo, però, la durata dell’appalto aumenta da 6 a 7 anni e le ore totali di servizio vengono diluite. Così, se dividendo per 6 annualità, le ore di servizio sono 37mila circa per ogni anno, dividendo per 7 le ore scendono a circa 31mila. E non bastano a coprire il fabbisogno (circa 46mila ore ogni anno), neanche con l’aumento del 20%“. Qui potete leggere invece le spiegazioni che aveva fornito l’Amministrazione qualche giorno fa.

“Tutti i conti rientrano: ecco come”

I consiglieri di minoranza, sostengono che però, tornando a considerare 6 gli anni di appalto, tutti i conti rientrerebbero. “L’aumento del numero di bambini che usufruiscono del servizio può esser affrontato semplicemente aumentando del 20% ore e valore dell’appalto, misura prevista dallo stesso contratto con l’azienda che gestisce il servizio e peraltro già decisa dalla Giunta con la stessa delibera del 27 dicembre”, hanno aggiunto dall’opposizione. In altre parole, sostengono, la vicenda – che ha comunque prodotto una situazione emergenziale – si potrebbe gestire “senza tagliare ore di servizio e produrre situazioni di disagio”.

Le domande sollevate dalla minoranza

Queste, ad ogni modo, le domande sollevate all’Amministrazione Cremonini: “Come è stato possibile che nessuno si sia accorto prima che gli utenti aumentavano e le ore previste dall’appalto potevano non bastare? Cosa ha fatto l’Amministrazione da settembre (quando il problema è emerso) a fine dicembre? Perché tagliare le ore prima di risolvere il problema, con tutti i disagi conseguenti? Perché comunicare a scuole e azienda i tagli alle ore di servizio il venerdì pomeriggio per il lunedì mattina? Perché, infine, il Comune non ha già nella propria disponibilità il numero esatto di utenti e ore e oggi lamenta che le scuole non li abbiano inviati?”.

A margine dell’assemblea di ieri quindi, i consiglieri di Ardea Domani, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle sono tornati a chiedere la convocazione immediata del Consiglio comunale straordinario richiesto già più di una settimana fa e la rettifica della delibera del 27 dicembre, che basterebbe a ripristinare il servizio così come è stato svolto fino a fine 2023, garantendo così la continuità educativa ad alunni e alunne con disabilità e al personale impiegato.

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