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Ardea, tornano in servizio le Guardie Ambientali

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Il Commissario Prefettizio Antonio Tedeschi ha firmato in questi giorni i decreti per le Guardie Ambientali del Comune di Ardea, che potranno quindi tornare a operare nuovamente sul territorio comunale per la tutela e salvaguardia dell’ambiente. Non solo attività di informazione e prevenzione, ma anche rilevamento a fini sanzionatori di tutti i comportamenti illeciti in materia di ambiente, in quanto le guardie comunali rivestono la qualifica di Pubblico Ufficiale. Nel settembre del 2016 erano stati revocati i decreti che permettevano al personale delle Guardie Ambientali di operare, in seguito ad alcune circolari della Prefettura e pareri del Ministero degli Interni che sembravano far apparire queste figure come illegittime. Oggi finalmente si chiude il contenzioso sulla questione grazie al dialogo avvenuto tra Comune, Prefettura e Questura di Roma che hanno avuto come merito, grazie alla grande professionalità di tutti, quello di comprendere fino in fondo la normativa, che è molto particolareggiata e poco conosciuta, ma soprattutto di comprendere che la figura della guardia ecologica comunale studiata e attuata dal Comune di Ardea fosse regolare e non in contrasto con la normativa vigente, come invece si è verificato in  alcuni Comuni dell’hinterland campano che avevano riconosciuto a realtà senza requisiti formali  aree di competenza illegittime.
La revoca dei decreti avvenuta a settembre del 2016 ha colpito fortemente l’immagine delle Guardie Ambientali sul territorio comunale – afferma Giovanni Tardi, responsabile dell’Ufficio Legale delle Guardie Ambientali – ed è per questo motivo che ci siamo battuti fin da subito per la creazione di un vero dialogo che entrasse nel merito della questione giuridica, perché era inaccettabile essere dipinti come persone che avevano svolto attività in maniera illegittima in quanto, al contrario, tutto è stato sempre svolto nella piena legalità. Con oggi si chiude quindi un lungo contenzioso legale iniziato mesi prima anche grazie alla professionalità degli organi istituzionali sovra ordinati. La salute e l’ambiente sono beni che essendo Costituzionalmente garantiti devono essere tutelati dal potere amministrativo.
La chiave di volta della questione squisitamente legale, su cui ci siamo battuti, è la nostra stessa Costituzione in quella parte dell’art 117, che stabilisce la competenza degli enti locali nella materia di polizia amministrativa locale (cosa ulteriormente confermata dalla legge 616/97); la legge regionale del Lazio n 27 del 98 e il regolamento regionale concernente l’approvazione delle “linee guida in materia di gestione di rifiuti” che riconoscono in capo ai comuni: a) l’onere di garantire il rispetto di alti standard igenico-sanitari per la tutela della salute; b) l’onere del controllo sulla gestione dei rifiuti con il conseguente potere di irrogare sanzioni amministrative; c) la possibilità di conferire decreti per l’accertamento di illeciti ambientali non solo a dipendenti del comune in senso stretto ma anche alle guardie ecologiche volontarie per mezzo di apposita convenzione ai sensi della Legge 266/91 che crei un rapporto di dipendenza organizzativa con l’Ente. Ovviamente abbiamo analizzato e presentato anche la Giurisprudenza della Suprema Corte di Cassazione che riconosce di come sia ormai irrilevante la qualifica formale all’interno dell’amministrazione e che è ormai irrilevante la sussistenza di un rapporto di dipendenza in senso stretto di tipo economico) con l’Ente per lo svolgimento di servizi che sono di competenza dell’amministrazione stessa( in tal senso si veda  Cass.Pen. se. VI, 85/172198 e cass.pen. sez. II 90/186992)”.
Nei prossimi giorni riprenderanno le attività di controllo e vigilanza sul territorio ormai fortemente provato dai continui illeciti ai danni del patrimonio ambientale.

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