Ancora un Consiglio Comunale andato a vuoto. Ad Ardea regna il caos: i consiglieri di maggioranza continuamo ad essere sempre più in disaccordo tra di loro e, soprattutto, sempre più l’uno contro l’altro. L’ennesima seduta rivelatasi infruttuosa era stata convocata per le ore 7 e forse qualcuno, considerando per l’appunto l’orario insolito – si aspettava un esito diverso ma tant’è: ancora una volta niente numero legale e niente ratifica dei sostituti di Antonino Abate e Franco Marcucci.
Un passo in avanti prova allora a farlo il consigliere Umberto Tantari: “Voglio vedere ora (riferendosi ai suoi colleghi ndr) se si avrà il coraggio di presentare le dimissioni”. Il perché di tale affermazioni è presto detto ed è lo stesso Tantari a spiegarlo: “Se si rassegnassero ora le altre rinunce agli incarichi arriveremmo a nove, ovvero sette consiglieri ai quali aggiungere i già dimissionari Abate e Marcucci; se ciò, inoltre, accadesse prima della surroga lo scioglimento del Consiglio sarebbe assicurato”
Che succederà allora? Verrà seguito il suggerimento – niente di nuovo per carirà vista la telenovela a cui assistiamo da mesi ormai – di Umberto Tantari? Oppure, come sosteneva Abate, la politica perderà ancora “l’occasione per mostrare gli attributi”?
“Abate e Marcucci – continua il segretario della sezione di Ardea de “La Destra” – hanno dimostrato di non essere interessati alla poltrona lasciando alla prossima amministrazione le nuove milionarie gare d’appalto. Al contrario, dispiace assistere a questo teatrino dove a rimetterci sono soprattutto i cittadini rutuli, rei, come quelli de “La Destra”, di aver scelto personaggi che non sembrano essere interessati ai problemi dei cittadini.”
“Vale la pena poi – continua il segretario Simone Centore – considerare anche l’assenza di coraggio da parte del sindaco, che ora, dopo l’ennesimo consiglio andato a vuoto, ancor di più non dimostra di tenere a cuore le sorti del paese. Perché non presenta irrevocabilmente le dimissioni dal suo mandato? Perché non manda a casa lui e quei consiglieri che hanno la sua stessa responsabilità, ovvero l’aver violentato un territorio portando Ardea sull’orlo del dissesto finanziario?”
Intanto, e non potrebbe essere altrimenti, resta soltanto l’amarezza della città nel prendere atto che, ad oggi, nessuno dei presenti in consiglio è stato in grado di governare Ardea indipendentemente dagli schieramenti.