In risposta all’intervista del Sindaco al corriere della città 01.07.2018, in merito allo spostamento uffici comunali dalla Rocca di Ardea.
“………. e’ ai cittadini che il Sindaco dà la colpa del decadimento di quella parte di città accusandoli, a causa della loro mentalità, “di contribuire paradossalmente alla morte di quel centro storico che dicono tanto di amare”. E’ infatti a loro Non a caso, aggiunge il Sindaco, “sulla Rocca sono rimaste solo pompe funebri”.
Gentile Sindaco,
rispondo con molto dispiacere a questa intervista, ma è doveroso farlo perché io sono una cittadina di Ardea e tanti cittadini come me amano questo paese e sicuramente vogliono solo il meglio per esso. Nessun cittadino vuole la morte del centro storico e tanto meno la morte del paese inteso come comunità. La sua dichiarazione che sulla rocca sono rimaste solo pompe funebri ci rammarica e ci rattrista.
Il Sindaco cita quindi il caso dell’Anagrafe ad esempio: “Qui lavorano 14 persone in 250mq di un locale che nasce come un negozio, dove le persone sono costrette a fare la fila in strada. Si capisce da sola la drammaticità di tale situazione, resa ancor più problematica recentemente dall’arrivo della carta d’identità elettronica le cui domande vengono gestite con una lentezza incredibile”.
Il caso dell’anagrafe ad esempio : non vi lavorano 14 persone. Si ricorda alla S.V. di parlare di servizi demografici e non di anagrafe, nei servizi demografici lavorano complessivamente 11 persone. L’anagrafe è un ufficio dei servizi demografici che comprende ( ufficio immigrazione, emigrazione, Aire, carte d’identità etc.) e vi lavorano 5 persone, allo stato civile 4 persone , all’ufficio elettorale 2 persone. Da evidenziare che ai servizi demografici, non lavorano 14 persone, ma bensì 11 PERSONE . “Dove le persone sono costrette a fare la fila in strada”. Sig. Sindaco le persone sono costrette a fare la fila in strada perché la nuova amministrazione che Lei rappresenta ha CHIUSO la delegazione di Tor San Lorenzo con un bacino di utenza di circa 15.000 abitanti, con la delegazione di Montagnano già chiusa dal Commissario straordinario. La popolazione è costretta a riversarsi presso l’ufficio anagrafe di Ardea. Le domande vengono gestite lentamente grazie alle vostre scelte è naturale che la sua scelta crea “lentezza incredibile” non a causa dei dipendenti dell’ufficio visto che lavorano senza strumenti, sotto organico in un Comune di circa 50.000 abitanti.
“La sede del Comune nel centro storico non è più adatta”
“……….. è quella dell’abbandono della sede del centro storico, “osteggiata”, si è letto, in particolar modo dai commercianti che temono lo spopolamento della parte antica di Ardea”.
Doveroso per una comunità, preoccuparsi del proprio avvenire e di quello dei loro figli , del decorso economico-finanziario di attività create con importanti sacrifici di intere generazioni che hanno tenuta alta la dignità e l’identità di un lavoro che si tramanda di padre in figlio per tenere vivo il paese.
Anche la scuola Manzù non va bene
La scuola Manzù, “tale sede è troppo piccola, inadeguata per ospitare l’intero comune”.
La scuola “Manzù” nel vostro progetto non è menzionata, in quanto scartata dall’inizio della contrattata. Ma volendo informare i cittadini la stessa è formata da due piani di 16 classi , in tutto 18 aule.
Sulla scelta del commissario prefettizio: “Il commissario Tedeschi – prosegue Savarese – aveva approvato la realizzazione di un grande centro commerciale e a scomputo il proponente avrebbe realizzato una nuova scuola nella quale trasferire gli alunni della Manzù e consentire qui l’insediamento degli uffici comunali……
La cosa che mi sorprende di più è quella che Lei ha dichiarato dicendo che il commissario Tedeschi aveva approvato la realizzazione di un grande centro commerciale. Sindaco, la sua contrattata a differenza di quella del Commissario Tedeschi prevede due centri commerciali, uno ubicato in località Rio Verde di ben due piani, vicino l’auspicata sede comunale che Lei gradisce e dove pensa di trasferire gli uffici e l’altro sotto gli uffici della nuova sede comunale che verrà costruita, vicino alla scuola Media Virgilio. Quindi Lei ha un’idea ben più avanzata e più grandiosa a differenza del Commissario straordinario.
Il progetto targato Savarese e 5 stelle: “Un’occasione unica”. Ma prima ci sarebbe un trasferimento temporaneo
Gli uffici comunali, “ad eccezione in sostanza dei Vigili e di poco altro personale, verrebbero trasferiti temporaneamente in una palazzina adiacente alla Caserma dei carabinieri in attesa della costruzione del nuovo palazzo della casa comunale vicino alla scuola media Virgilio. Con un grande risparmio per le casse comunali, assicura il Sindaco”.
Sindaco il risparmio per le casse comunali lo vedo molto lontano e poco reale e nessuno crede a queste dichiarazioni in quanto il prospetto economico presentato dalla ditta deduce una disamina poco corretta da parte sua. Il Comune deve versare alla ditta una ingente somma di denaro, come previsto dal piano economico della contrattata e in aggiunta deve pagare un canone di locazione dei locali dove verranno ubicati gli uffici comunali, ma tutto ciò non sarà provvisorio perché il compimento delle opere si svolgerà in circa 10 anni, da tenere in considerazione è il grave fatto che la locazione dei locali commerciali comunali e parliamo solo di locali comunali uso ufficio non comprese le farmacie, AMENTANO. Il Comune è in dissesto finanziario e gli affitti non possono aumentare e superare già quelli esistenti e sicuramente il nuovo canone di locazione degli uffici comunali, supererà di gran lunga quello esistente.
“Ci si è presentata allora una grande opportunità: sempre sfruttando la disponibilità del costruttore – nell’ottica della creazione del centro commerciale “ abbiamo chiesto a lui di realizzare la casa comunale”. Perché a lui e non ad altri? E’ presto detto. Questo signore dispone già di una palazzina adibita ad uso uffici – che necessita solo di allaccio in fogna ma per il resto è idonea”.
Ha chiesto di realizzare la casa comunale alle due ditte visto che le stesse hanno creato il primo impatto ambientale a Rio Verde, sono legati all’ente per motivi economici e finanziari e lei lo sa per certo, devono versare all’ente Comune molti milioni di euro di CONTRIBUTO STRAORDINARIO, MONETIZZAZZIONE STANDARD NON REPERITI, ONERI DI URBANIZZAZIONE. Per quanto riguarda l’idoneità della palazzina questo è da verificare anzi dovrà essere verificato con trasparenza e con i dovuti organi preposti nelle varie verifiche tecniche in itinere.
La nuova sede: una casa comunale unica con negozi utili al contesto intorno
“……..una casa comunale unica, che occupi poca superficie in termini di suolo ma che disponga quantomeno quei 2500 mq di fabbisogno, con la possibilità nei suoi pressi di una sua eventuale espansione fino ad un massimo, ipotizziamo, di altri 1500mq…….La collocazione della nuova sede in quel punto sarebbe dunque a costo zero per l’ente”.
La palazzina dove verranno ubicati gli uffici comunali “NON E’ A COSTO ZERO” e questo i cittadini lo devono sapere. Dal quadro economico risulta che la CESSIONE EDIFICIO DI NUOVA COSTRUZIONE – uffici comunali (mq.2334×1200) costano all’ente Comune milioni di euro, in aggiunta ci sono SOMME A DISPOSZIONE DEL COMUNE PER L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA INTEGRATO, OPERE STRADALI A SCOMPUTO, ONERI DI ESPROPRIO in aggiunta i canoni di locazione che il comune deve pagare della palazzina in locazione e in più la differenza che il Comune deve versare alla Ditta. Tutto ciò non E’ COSTO ZERO. Le favole ci piacciono da piccoli, da grandi leggiamo grandi storie che raccontano gli oratori , tipo questa.
Problemi idrogeologici del sito: “L’Area non è idonea per problemi geo o idrogeologici? Non è così“, ribatte Savarese. “E comunque” – aggiunge – il sito sarà sottoposto ad ulteriori verifiche e qualora non dovesse risultare conforme ovviamente si cambierà strada”.
Deduco che tutto venga fatto con molta leggerezza e senza cognizione di causa, prima si fanno progettazioni, accordi economici, si espropriano terreni se poi le verifiche risultassero al fine di non poter effettuare l’opera in quanto non attuabile per ovvi motivi “ovviamente si cambierà strada”. Tutto ciò da parte di una amministrazione lo ritengo immaturo, probabilmente l’unica cosa che conta è trasferire gli uffici e nient’altro. Non si può rispondere così ad una progettazione così importante ed invasiva del territorio”si cambierà strada”.
“…………non è logico – in un Comune che si estende per circa 35km – concentrare per contro tutte le scuole in unico punto. Va fatto esattamente l’opposto: portare le scuole dall’utenza, vedendo i quartieri più popolati, e non viceversa”.
Costruire le scuole nei vari quartieri. Sindaco Lei ama sognare. I Comuni non vengono tolti dal centro perché il nostro territorio si estende per 35 km., ed è necessario costruire le scuole nei vari quartieri. I comuni si trovano al centro dei paesi perché erano e sono il fulcro della comunità, in età antica erano il centro della polis, inutile continuare, per Lei la storia non conta. Siamo persone radicate che a causa della nostra mentalità vogliamo la morte del centro storico. E invece no, vogliamo mantenere la nostra cultura e la nostra storia, basta pensare che al centro storico del nostro paese c’è un castello sforzesco e ci sono tutte le nostre tradizioni che difendiamo come un vero popolo e con una vera identità. Tutto si può fare ma nel rispetto delle persone e della loro dignità.
Su chi contesta il progetto: “Chi ci sta criticando lo sta facendo in modo pretestuoso e senza dare soluzioni alternative. Nessuno, tra chi ci attacca, è stato capace di fare una proposta che soddisfi tutte le necessità che ho menzionato”.
Parla di contestare perchè non accetta che altri al di fuori di Lei o di voi possano dire la sua? Nessuno vuole fare il pretestuoso, i pretestuosi sono altri. I cittadini hanno voluto portare al tavolo del primo cittadino un progetto ed una iniziativa che Lei ha respinto a priori comunicando agli stessi “Ora è troppo tardi”.
“Tornando all’area, nei dintorni verrebbero sì realizzate strutture commerciali ma utili al contesto: pensiamo ad una banca, ad un ufficio postale, ad un giornalaio, ad una tavola calda o a un ristorante.
A queste parole mi rendo conto che i cittadini non sbagliano a pensare che la rocca di Ardea non avrà scampo e lo sviluppo economico finanziario avverrà fuori dalle mura del paese, pensando di ubicare in quei luoghi la banca, la posta, i ristoranti , etc. La domanda nasce spontanea: ma Lei vuole fare morire Ardea e nello stesso tempo ci definisce persone che pensiamo solo ai morti. Ecco perché i cittadini si preoccupano del loro piccolo centro, ora capisce perché difendiamo il paese? Perché volete togliere tutto e volete che diventi una città morta.
“Ardea” – è la stoccata senza troppi giri di parole di Mario Savarese – “o una sua parte, è rimasta una città vecchia in tutto e per tutto, c’è bisogno di guardare finalmente al futuro. Pensiamo alla Piazza della Rocca: invece di avere un pub, un luogo di aggregazione per i giovani o anche per gli anziani,abbiamo ben tre agenzie di pompe funebri.
La nostra non è una “mentalità vecchia in tutto e per tutto” come Lei la definisce, tutti i cittadini vogliono guardare al futuro. Ma Lei no ci deve definire e non si può permettere, di definirci “morti”. Le rammento che ad Ardea ci sono “due agenzie di pompe funebri” e non tre come Lei dichiara. Qual è il problema? Creano disturbo? Sono attività commerciali che pagano le tasse e alimentano l’economia del paese, danno lavoro ai giovani e vivono dignitosamente del loro lavoro tenendo alta la dignità come tutti i commercianti che vivono del loro lavoro e si tramandano le attività di padre in figlio di generazione in generazione. Le rammento che questi luoghi sono stati bonificati dai nostri avi che si sono ammalati di malaria per dare un volto dignitoso a questo territorio.
“Ad Ardea pensiamo ai morti e non ai vivi, questo fa capire la mentalità di chi realmente sta uccidendo questa città, ovvero proprio quegli abitanti della Rocca che anziché essere inserita in un percorso di valorizzazione rischia di svanire, ma sul serio. Gente attaccata a tradizioni antiquate…….”
“Ad Ardea pensiamo ai morti e non ai vivi”. Questa struggente frase ci fa capire come Lei provi astio nei confronti dei cittadini di Ardea. Sono veramente delusa . Pensiamo ai morti perché la nostra tradizione, i nostri avi, la nostra cultura religiosa questo ci insegna. Ardea ha molti simboli, storici e di antiche civiltà che fanno parte della nostra storia e della storia antica di questo paese, che i nostri ragazzi studiano sui banchi di scuola. La storia non si cancella e tanto meno si cambia. La mentalità vecchia è di taluni individui che non hanno origini. “Siamo gente attaccata a tradizioni antiquate” siamo fieri di avere delle tradizioni, amiamo la nostra terra , terra di conquista , di valori, di culto, di vita e di speranza. E’ inaccettabile quello che Lei dichiara nell’intervista, è denigratorio per una comunità che difende il territorio amato. Un buon Sindaco deve chiedere scusa alla comunità che rappresenta e che lo ha sostenuto in campagna elettorale proclamando la sua vittoria, al centro storico di Ardea con il 70% dei consensi. Lei deve essere garante di una comunità cercando di mantenere , usi e consuetudini del luogo. Sig. Sindaco le chiedo gentilmente di non nominare più i cittadini di Ardea o perlomeno coloro che si ritengono appartenenti a questa comunità. Ci ha definito evasori, abusivi, mafiosi ed ora ci dice che ad Ardea” pensiamo solo ai morti e non ai vivi e siamo gente attaccata a tradizioni antiquate”.Stessa cosa in una trasmissione televisiva ha definito Ardea “Area 51”. Ora basta siamo stanchi di ricevere insulti e stanchi di essere denigrati dal primo cittadino. E’ ora di smetterla , ci porti rispetto siamo delle persone e non siamo marziani come Lei già ci ha definito. Ora faccia un comunicato stampa e CHIEDA SCUSA a tutti i cittadini di Ardea. Dopo aver chiesto le sue scuse, consegni le sue DIMISSIONI al protocollo del Comune di Ardea, passi per l’arco della porta e lasci Ardea .Grazie
Consigliere Dott.ssa Edelvais Ludovici.