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Ardea, niente elezione del nuovo presidente del consiglio: manca il numero legale, governo ancora a rischio

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Pensava di avercela fatta ancora una volta il Sindaco, quando la sua maggioranza lo ha salvato dalla mozione di sfiducia presentata nei suoi confronti da tutti e sette i Consiglieri comunali che si oppongono alla sua amministrazione. Era uscito indenne dalle minacciate dimissioni di tre dei suoi fedelissimi ed era riuscito a ricucire le fratture durante i venti giorni di “freeze” che sono succeduti alla sua tempestiva ma temporanea rinuncia alla carica.

Il rientro sembrava dovesse concludere la crisi e dare finalmente il via alla ripresa dei lavori, ma un elemento nuovo, questa volta, ha impedito che il piano si compisse: le dimissioni del vicario Antonino Abate che hanno lasciato l’assise priva del suo referente istituzionale, il Presidente del Consiglio. In quello che lo stesso sindaco ha ieri definito in aula un vulnus del nostro Statuto comunale, si sono rifugiati i suoi sette oppositori; il consigliere anziano Mauro Giordani dapprima non ha accettato di portare in aula i punti da discutere richiesti da quattro consiglieri di maggioranza, e poi, dopo aver aperto l’assise, ha lasciato l’aula insieme a tutti i suoi colleghi, impedendo in questo modo di procede alla nomina del nuovo Presidente del Consiglio per mancanza del numero legale.

In apertura lo stesso Mauro Giordani ha preannunciato e motivato la sua condotta, specificando che i compiti del consigliere anziano si limitano a presiedere il Consiglio comunale quando questo è vacante per impedimento o assenza del proprio Presidente e suo vice.

È stato il cugino ed ex Presidente Massimiliano Giordani, quale primo dei consiglieri anziani rimasti in aula, ad assumere temporaneamente la presidenza e questo ha consentito al Sindaco di intervenire a sua volta per un suo commento.

“La maggioranza c’è, è in quest’aula” ha voluto sottolineare il Sindaco preferendo sorvolare sull’assenza di ben due dei suoi consiglieri, Francesco Corso e Nazareno Sperandio, oltre a Luca Fanco che da sempre non lo sostiene più. “È impensabile che si possa portare avanti un’assise in questo modo – ha proseguito il sindaco – ne ho parlato con il Prefetto, ne ho parlato tranquillamente”. Ma non ha riferito, il Sindaco, se il prefetto gli abbia dato indicazioni su come risolvere il suo problema. Di Fiori ha affermato che è sua opinione che il consigliere anziano avrebbe dovuto rispettare la sua richiesta di ordine del giorno, consentendo ai lavori d’aula di svolgersi anche in assenza delle figure di presidente.

Abbiamo notizie che le richieste in realtà erano state presentate da quattro consiglieri e non dal sindaco e che nessuna di queste aveva nulla a che vedere con le delibere urgenti necessarie da approvare in aula per poter presentare nei tempi il bilancio previsionale 2016. In particolare non deve essere piaciuto alle opposizioni che in un momento delicato come questo si volesse dare priorità a delibere quali quelle che riguardano la realizzazione dell’Happy Park in via Bergamo e al milionario project financing per la realizzazione di oltre 20.000 nuovi posti al cimitero di via Strampelli mentre i cittadini aspettano, invece, di sapere quanto dovranno pagare di tasse per il 2016, o quanto costerà loro l’esoso pasto alla mensa scolastica.

Cosa accadrà ora è difficile da prevedersi. Le soluzioni possibili a risolvere l’impasse sono solo due: un accordo con la minoranza o una parte di questa, o un intervento risolutivo del prefetto.

 

Mario Savarese

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