E’ stata inaugurata la Casa di Accoglienza per i papà separati intitolata “Monsignor Dante Bernini”, realizzata dalla Diocesi di Albano in una palazzina sul litorale di Tor San Lorenzo, in via dei Cavalli Marini 38. La struttura, gestita dalla Caritas diocesana, dal 15 gennaio ospiterà fino a 14 papà rimasti senza un’abitazione in seguito al divorzio o alla separazione. E’ stata realizzata in una struttura appartenente alle Suore di Gesù Buon Pastore, ceduta in comodato d’uso gratuito alla Diocesi di Albano per la realizzazione del progetto Per essere ancora papà, attuato anche grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica. La casa contiene oltre venti stanze e spazi per le riunioni e le attività, oltre a uno sbocco sulla spiaggia in cui i padri separati, in attesa di una soluzione abitativa, potranno sia vivere dignitosamente, sia incontrare in modo adeguato i propri figli nei momenti di visita, sostenuti e accompagnati nell’elaborare la nuova condizione di solitudine dopo la separazione e nella ricerca di una nuova sistemazione.
«Questa è una iniziativa – ha dichiarato Monsignor Marcello Semeraro durante l’inaugurazione – che mostra una concreta attenzione verso i fedeli che vivono in situazione di separazione, divorzio e nuova unione. Molte sono le persone che dopo la separazione dormono in macchina, questa cosa mi ha impressionato, e così ho pensato che come segno dell’anno giubilare potessimo realizzare questa iniziativa, non sapevamo dove e come. Grazie alle Suore di Gesù Buon Pastore, che avevano questa casa, abbiamo potuto realizzare il progetto con la Caritas, attraverso un processo di adeguamento abbiamo così potuto attuare questa realtà grazie alla Asl di Roma e i tanti volontari che hanno preso a cuore l’iniziativa. E’ bello poter offrire un segnale di attenzione ad una nuova povertà, non è una semplice iniziativa di accoglienza per padri separati, è un servizio che abbiamo inteso fare alla genitorialità in quanto tale. I figli non divorziano, questo è l’aspetto che caratterizza l’iniziativa, un elemento di sostegno ed educazione alla genitorialità. Nel passato l’amore per i figli univa la famiglia, oggi mi pare che si pensi diversamente. Non avere entrambi i genitori per un figlio è un trauma, questa iniziativa racchiude una la speranza, quella che i figli tornino ad ottenere la loro funzione di riappacificazione, conforto e serenità per i genitori».
«Una iniziativa molto bella per i papà – ha dichiarato il Sindaco del Comune di Ardea Mario Savarese – il territorio ha profondamente bisogno di momenti come questo dove purtroppo l’amministrazione non è in grado di sopperire anche alle esigenze primarie dei bambini, cosa dolorosa da ricordare. Ancor di più apprezzo questo progetto, dal profondo del cuore non sento altro che ringraziare Monsignor Semeraro per averla realizzata. Sono fiero che tutta l’amministrazione è stata in grado di fare quel minimo indispensabile per accellerare i lavori necessari per aprire questo splendido edificio, sono convinto che ospiterà tante persone bisognose».
«Questa è una struttura – ha dichiarato la responsabile Luciana Mandolini – pensata per i papà separati con minori, ci siamo accorti che nel territorio ci sono tanti papà che hanno bisogno di essere aiutati nella loro relazionalità con i figli dopo aver subito una separazione molto spesso dolorosa. Non avendo la possibilità di avere una abitazione autonoma, si ritrovano a vivere in situazioni di grande disagio chiedendo ospitalità alle mense e dormitori Caritas. Questo progetto ha l’obiettivo di poter fare in modo che papà e figli possano vivere insieme per recuperare quell’aspetto della genitorialità utile per dare una vita serena e dignitosa sia agli uni che agli altri. Questo è stato anche veicolato dalle presenza di tante strutture senza aver la possibilità che i figli stiamo insieme ai papà. In questa struttura, abbiamo spazi dove i papà potranno dormire anche con i figli, una vera peculiarità, papà e figli dormiranno h24 insieme ai genitori e saranno anche coadiuvati e aiutati da educatori professionali e personale specializzato, questo per favorire una serena crescita del minore e soprattutto ridare al padre la sua genitorialità in toto non solo come struttura ma anche come relazionalità. L’Equipe è formata da da uno psiciologo, da un counselor professionista e un legale».
«Una iniziativa per la genitorialità importante – ha dichiarato Massimiliano Gobbi, coordinatore nazionale di Adiantum, Associazione di Aderenti Nazionali per la Tutela dei Minori – un lavoro durato anni che finalmente si realizza grazie al Vescovo Monsignor Semeraro, la Caritas, le Suore di Gesù Buon Pastore, le associazioni di volontariato e le amministrazioni di Ardea e Anzio. Un ringraziamento particolare lo meritano anche gli ex assessori Riccardo Iotti di Ardea e Roberta Cafà di Anzio, entrambi hanno dimostrato di avere a cuore l’iniziativa, a nome di tutti li ringrazio. Come Adiantum abbiamo fin da subito sponsorizzato il progetto e collaboreremo per la buona riuscita».
Al taglio del nastro oltre al Monsignor Marcello Semeraro e al Sindaco del Comune di Ardea, Mario Savarese, era presente il suo predecessore, Luca Di Fiori, l’assessore del Comune di Anzio, Maria Baldo, il direttore della Caritas diocesana don Gabriele D’Annibale, la responsabile della struttura Luciana Mandolini, una rappresentanza di consiglieri comunali del Comune di Ardea, il membro della consulta cittadina per il superamento dell’handicap di Ardea, William Spina e tantissimi cittadini. Presenti tantissime associazioni del settore tra le quali Adiantum – Associazione di Aderenti Nazionali per la Tutela dei Minori con il coordinatore nazionale Massimiliano Gobbi e il presidente della delegazione di Ardea, Roberta Piergotti, associazioni dei Lions Clubs International e dei Padri Separati.