Il Natale si avvicina e il Governo è al lavoro per adottare misure ancora più stringenti. A far scattare l’allarme, a quanto pare, le immagini della folla – in più parti d’Italia – che nel weekend si è riversata nelle strade dello shopping. E se fino a qualche giorno fa si parlava di possibili allentamenti e deroghe agli spostamenti tra Comuni, ora si starebbe pensando di far diventare tutta la nazione zona rossa o arancione fino al 6 gennaio. Tra le ipotesi anche quella di far chiudere ristoranti e bar nei giorni festivi e prefestivi e di tenere aperti i negozi con un coprifuoco che, però, scatterebbe alle 20 o addirittura alle 18. Disposizioni che potrebbero entrare in vigore già da sabato 19 dicembre. Come riporta Repubblica, il ministro della Salute Speranza, nel vertice di ieri con il Premier Conte, i capi di delegazione e il comitato tecnico scientifico, ha spinto per far si che l’Italia diventi interamente zona rossa. Questo vuol dire che gli spostamenti non essenziali e non comprovati da esigenze lavorative o di salute, in quel caso, saranno vietati in dei giorni precisi: dal 24 al 27 dicembre; dal 31 dicembre al 3 gennaio; e 5-6 gennaio. Unica deroga sarebbe quella per andare a messa il 25 dicembre.
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Per il momento non c’è nessuna ufficialità, ma c’è un’ala rigorista che vorrebbe proseguire sulla linea della prudenza per evitare di fare danni, più di quanti ne sono stati fatti a Ferragosto.
Terza ondata in Italia
“Numeri significativi. Nelle ultime settimane c’è stata una lieve flessione, ma la battaglia non è vinta. Ci vuole cautela. Basta poco per tornare indietro e vanificare gli sforzi” – ha dichiarato il ministro Speranza al TG3. Si teme una terza ondata e per questo “Gli scienziati del Cts – conclude il ministro della Salute – su richiesta del Governo, valutano eventuali nuove misure per le due settimane delle vacanze di Natale (periodo complicato9 per evitare la terza ondata”.
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