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Ardea, consorzio Poggio degli Eucaliptus, le precisazioni

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consorzio tor San Lorenzo

A seguito dell’articolo in cui viene riportata la mancanza di acqua di pozzo (come specificato nell’articolo non si trattava di acqua potabile, alla cui rete non sono collegati la maggior parte dei consorziati) uno dei membri del Cda del Consorzio “Poggio degli Eucaliptus” di Tor San Lorenzo contesta quanto pubblicato e fa le seguenti precisazioni, che riportiamo qui sotto.

“Leggendo il Vostro articolo inerente la mancanza di acqua all’interno del consorzio poggio degli eucalipti e della mancanza della illuminazione delle vie interne, mi sono reso conto di alcune inesattezze da voi indicate. Faccio presente di essere un membro del CDA di tale consorzio. Innanzitutto io ho sempre avuto l’acqua a mia disposizione in quanto la mia abitazione è collegata alla rete di distribuzione Idrica comunale. Il consorzio, circa 4 anni fa ha provveduto a proprie spese al collocamento della dorsale principale lungo le arterie stradali interne, alla quale i consorziati avevano la possibilità di allaccio tramite contratto con la società Idrica. Faccio presente che allo stato attuale una abitazione sprovvista di acqua diretta non dovrebbe avere abitabilità. Il problema è stato relativo al blocco della distribuzione dell’acqua consortile, acqua di pozzo che, in base a disposizioni DELL’ASL, può essere usata solo per irrigazione e non uso umano. Peraltro tale sospensione non è imputabile al cda in quanto si sono verificati in contemporanea la rottura di un Inverter, dovuta agli sbalzi di tensione elettrica e la rottura improvvisa dell’altra pompa di distribuzione. Faccio presente che la pompa in questione, per caratteristiche tecniche, non era prontamente reperibile sulla zona di Roma e dintorni, ma presso la ditta costruttice con sede in Verona. 

Per quanto riguarda la rete elettrica tengo a precisare che l’impianto risulta non a norma. Si tratta di un impianto effettuato nei primi anni di creazione del consorzio, con fili volanti e posti all’interno di aiuole o collocati sotto la pavimentazione stradale senza segnalazione o senza le dovute accortezze. In un’ottica del genere il CDA ha ritenuto opportuno, anche a discapito nostro che viviamo stabilmente qui, di dover staccare la rete di illuminazione per salvaguardare l’incolumità di tutti i consorziati.

Tengo ulteriormente a precisare che le opere di ripristino dello stesso impianto non sono potute iniziare, nonostante il CDA abbia già delegato un tecnico per lo sviluppo del progetto e interpellato ditte per avere preventivi per l’esecuzione dei lavori, poiché le ultime due assemblee degli ultimi due anni non sono state evase per il non raggiungimento del quorum. Come logica conseguenza non è stato approvato il bilancio e di conseguenza non è stato possibile presentare nessun tipo di innovazione.
In ragione di tutto ciò resto allibito da quanto voi indicato nell’articolo, stilato senza esservi prima accertati di quanto scritto.
In qualità di consorziato mi reputo offeso e ferito poiché essendo proprietario di un immobile sito all’interno del comprensorio, indicato da voi con l’appellativo consorzio del terzo mondo, lo stesso potrebbe subire un declassamento non solo economico ma anche sociale.
In qualità di membro del CDA mi sento ancor di più offeso e ferito, in quanto ci sono state addossate colpe che non abbiamo, infatti indicate noi come responsabili dei disagi e ci rappresentate come persone incapaci di gestire il consorzio. Faccio presente che il nostro operato è del tutto gratuito e a volte togliamo tempo alle nostre famiglie per cercare di risolvere problemi della collettività consortile”. 
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