Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera sottoscritta dal Consorzio di Colle Romito:
In nome e per conto del Consorzio di Colle Romito relativamente all’articolo pubblicato su
https://www.ilcorrieredellacitta.com/cronaca/ardea-fiori-colle-romito-rispettiamo-tar-consiglio.html ed alle dichiarazioni rese dal Sindaco Luca Di Fiori, preciso che il Consiglio di Stato, come risulta ben chiaro dalla lettura dell’ordinanza, non ha assolutamente avallato alcuna scelta del Comune in ordine alla gestione dei rifiuti e non ha espresso
alcuna positiva valutazione, limitandosi a riferire che non sussistono al momento i presupposti per la tutela cautelare, posto che i danni subiti e subendi dal Consorzio (cioè le spese che esso affronta quotidianamente per smaltire i rifiuti che il Comune non smaltisce), avendo natura economica, potranno essere se del caso risarciti in esito alla decisione che adotterà il TAR.”
“Nel giudizio amministrativo” – prosegue la nota – “la tutela cautelare, infatti, non viene concessa – anche qualora il ricorso appaia fondato nel merito – ove
il danno che si sta patendo sia suscettibile di riparazione economica. Ad oggi, è bene ricordare che nessuna sentenza (neanche dal TAR) è intervenuta a dirimere la vicenda. Inoltre, non si comprende con quale cognizione di causa il Sindaco,
creando inutili allarmi nei consorziati, affermi che il Consorzio abbia sostenuto”ingenti spese economiche” e “sperperato denaro” per la difesa in giudizio degli interessi dei consorziati, posto che lo scrivente difensore, egli stesso consorziato, per l’attività svolta e da svolgere ha richiesto compensi molto inferiori ai minimi tariffari. In particolare, il Sindaco afferma che “ora i cittadini di quel comprensorio si trovano a dover tirar fuori dal portafogli ulteriori soldi”, ma non si comprende a cosa si riferisca, visto che il Consiglio di Stato, significativamente, non ha condannato il Consorzio a rifondere alcuna
spesa di lite al Comune. Oltretutto, la scelta giudiziale, intrapresa solo dopo aver vanamente segnalato ripetutamente al Comune le evidenti ed oggettive carenze
del servizio di raccolta dei rifiuti, incluso il verde, lungi dall’essere un azzardo processuale, è supportata da valide ragioni giuridiche alle quali il Comune non sembra essere in grado di fornire risposta e precisamente:
1) L’Igiene Urbana, sebbene occasionalmente prelevi lo sfalcio dei prati porta a porta assieme all’umido, non effettua la raccolta delle ramaglie (le risultanze delle potature) per le quali è prevista la sola raccolta su chiamata, che però non funziona (numero verde di
fatto non operativo, mentre le prenotazioni mediante form on line cadono nel vuoto).
2) Non esistono ragioni giuridiche ostative al fatto che le ramaglie possano essere raggruppate dai consorziati temporaneamente sulle piazzole consortili per poi essere prelevate dall’Igiene Urbana (come sempre richiesto dal Consorzio, anche in giudizio), tant’è che prima il Comune con ordinanza del Sindaco ha sostenuto che fosse necessaria una non meglio precisata autorizzazione ambientale (inibendone l’uso), e poi contraddittoriamente in un secondo momento ha autorizzato su alcune di tali piazzole il raggruppamento temporaneo, a condizione pero’ che lo smaltimento venisse effettuato a cura e spese del Consorzio. In tutto ciò il Consorzio di Colle Romito chiede al Sindaco Fiori di sapere se egli ritenga giusto che la raccolta e lo smaltimento delle ramaglie, servizio pubblico di competenza comunale e quindi dell’Igiene Urbana, debba avvenire invece a spese dei consorziati di Colle Romito, che già regolarmente ne pagano la tassa. Di fatto, oggi, anche in esito ai provvedimenti comunali oggetto di contenzioso, questo avviene. Inoltre, il Sindaco asserisce, in ordine al contributo comunale che “anche quest’anno mi risulta che, detratte dalle spese che il Tar ha imposto per la bonifica delle piazzole, abbiamo liquidato la quota annuale”, mentre ciò non risponde al vero, posto che ad oggi nulla è stato corrisposto, aggravando ulteriormente la situazione del Consorzio.”
Avv. Alessandro Pace