Il Consiglio comunale di Ardea nella sua ultima seduta ha approvato nella sua ultima seduta il piano di emergenza della città. Si tratta di un documento che contiene le informazioni e le indicazioni con le quali tutti i soggetti chiamati a intervenire nella gestione di potenziali agenti calamitosi devono operare con modalità efficienti. Viene “eletta” a Coc (Centro operativo comunale), la struttura della Sala consiliare di via Laurentina. Tra gli altri uffici strategici ci sono il municipio, la polizia municipale di via del Tempio, la tenenza dei carabinieri e l’ufficio tecnico comunale di via Crispi. Inoltre, vengono individuate alcune aree di attesa per la popolazione (luoghi di prima accoglienza dove viene garantita assistenza alla popolazione negli istanti successivi all’evento calamitoso oppure in conseguenza di segnalazioni nella fase di allertamento.) e alcune aree di accoglienza (sono aree o strutture in cui viene sistemata la popolazione costretta ad abbandonare la propria casa, per periodi più o meno lunghi a seconda del tipo di emergenza. Inoltre, sono state individuate due aree di ammassamento (dove far affluire i materiali, i mezzi e gli uomini necessari alle operazioni di soccorso) in via Bergamo e via dei Tassi. “Sono più di 14 anni che non veniva riaggiornato il piano di protezione civile – ha spiegato il sindaco di Ardea Luca Di Fiori – E’ importante vivere in sicurezza e il Comune ha avviato da diverso tempo una serie di attività per migliorare la risposta in caso di calamità. Uno di questi provvedimenti, per esempio, è una unità di crisi perennemente convocata attraverso whatsapp”. Il piano di emergenza comunale sarà pubblicato sul sito internet ardea.gov.it e sarà data una informazione alla cittadinanza per spiegare quali le indicazioni principali da seguire in casi di emergenza.
Ardea, piano di emergenza comunale: le situazioni di rischio
Nel piano di emergenza comunale (approvato dal Consiglio nella sua ultima seduta) vengono individuate alcune tra le zone maggiormente a rischio e sono stati simulati alcuni eventi catastrofici. Per gli allagamenti c’è una criticità dipesa soprattutto dal reticolo fluviale della città. Maggiormente questi avvengono a Casale Banditella, a valle del centro storico di Ardea. Il Consorzio di Bonifica di Pratica di Mare ha riscontrato criticità nella zona di Nuova Florida, sul fosso della Muratella, nel tratto terminale del Fosso dell’Incastro e nella zona di via Nuoro. “Una tra le principali cause dei dissesti nel territorio comunale è da ricercarsi nell’aumentato livello di antropizzazione del territorio avvenuto negli ultimi anni e ha comportato da un lato un sensibile aumento di impermeabilizzazione dei suoli e dall’altro la realizzazione di una fitta selva di manufatti, tombinature e restringimenti”, è scritto nel piano. Tra le criticità dipese da esondazione, ci sono le abitazioni sparse ubicate in via delle Malve nei pressi del Fosso di Mola, la struttura che ospita il Museo Manzù e la relativa area di pertinenza, le infrastrutture viarie in prossimità dei fossi, la Via Laurentina tra il chilometro 33 e Via Santa Marina e le opere di attraversamento in particolare il ponte Via Laurentina. Per quanto riguarda crolli e frane, invece, nella parte nord ovest del territorio c’è un livello medio elevato di suscettibilità a crolli e soliflusso (un movimento più lento e discontinuo) e ci sono alcuni fenomeni di crollo sulla rupe della città. Per gli incendi, questi si concentrano nel periodo che va da giugno ad ottobre soprattutto lungo via Pontina. Ipotizzando un incendio che si sviluppa nelle vicinanze della stessa strada, al km 37, i principali elementi potenzialmente vulnerabili ed esposti all’evento sono costituiti da edifici sparsi, adibiti a private abitazioni e l’abitato di Madonnina (con circa 300 persone). In caso di sisma (Ardea è inserita in zona sismica 2 e in sottozona B) nel caso di uno scenario minimo (di un evento ricorrente del VI grado) è stato simulato con il crollo di 2 abitazioni (lo 0,01 per cento), 20 edifici inagibili (lo 0,17%) e 66 persone coinvolte. Nel caso di un evento massimo atteso, con un evento dell’VIII grado, gli edifici potrebbero essere il 9,47%, con l’1,15% degli edifici crollati e circa 4.388 persone coinvolte (il 9,93%).