Sulla diatriba tra il comune di Ardea e la famiglia Manzù è intervenuto recentemente il Tar del Lazio che, attraverso un’ordinanza (un po’ a sorpresa c’è da dire), ha deciso di affidare ad un commissario “ad acta” ogni decisione definitiva in ordine al mantenimento o meno delle spoglie del Maestro presso il suo Museo. Non è stato dunque ritenuto sufficiente, alla resa dei conti, l’intervento del Comune di Ardea nel respingere le richieste degli eredi del Manzù i quali, come è noto, ne hanno chiesto la cremazione e il trasferimento ad Aprilia.
«Sono esterrefatto, preoccupato ed arrabbiato – afferma il segretario del Pd Ardea Antonino Abate – non è possibile, è davvero vergognoso e disumano cercare di derogare alla volontà del Maestro di rimanere ad Ardea presso il suo Museo. Questa volta sono d’accordo col Sindaco Savarese che, dopo alcuni tentennamenti inziali, ha sposato la causa che sta a cuore all’intera comunità di Ardea».
«Il Partito democratico di Ardea – prosegue la nota – rinforzerà in Consiglio comunale, la posizione già assunta con puntuali atti dal proprio capogruppo Alessandro Mari e si mobiliterà coi cittadini di Ardea per cercare di evitare una decisione improvvida che getterebbe discredito anche sulle istituzioni preposte, compreso il Polo Museale del Lazio. Nel contempo il Pd invita i partiti tutti ed eletti in consiglio comunale, ad assumere subito una comune e determinata decisione di contrastare con ogni forza qualunque tentativo che vada nella direzione di un oltraggio alla memoria e alle desiderate del grande Maestro bergamasco».