La “privatizzazione” di Manzù è una sconfitta per tutta la città. Così Luca Vita (Ardea Domani) in una nota poc’anzi diffusa agli organi di stampa sulla vicenda che da qualche giorno sta tenendo banco in città. «Una privatizzazione in piena regola, che sottrae alla Città uno dei suoi padri nobili senza alcuna garanzia sul futuro. Insomma, una vera e propria sconfitta per Ardea e per il bene comune». A queste dure parole il movimento cittadino Ardea Domani affida il proprio commento alle indiscrezioni, poi confermate dal Sindaco nei giorni scorsi, sul trasferimento del corpo di Giacomo Manzù dal giardino del Museo alla residenza privata degli eredi.
«Non ci convince quanto afferma il Sindaco», commenta il portavoce della forza civica, Luca Vita. «La presenza di Manzù presso la Raccolta è frutto di una richiesta dalla stessa famiglia che, a pochi mesi dalla morte, si adoperò per portare ad Ardea il corpo dello scultore, proprio per assecondare le sue ultime volontà. Questo è quello che la signora Inge ha ripetuto in tutti questi anni. Le disposizioni dell’artista cui fa riferimento il primo cittadino sono una novità inedita. E sicuramente il silenzio con il quale gli eredi hanno tentato di gestire tutta la vicenda non contribuisce a rasserenare la cittadinanza e chi, in questa Città, si occupa quotidianamente e faticosamente di cultura».
Il movimento cittadino sottolinea poi il valore simbolico della sepoltura di Manzù in un luogo pubblico e fruibile da cittadini e turisti: «Noi crediamo che la presenza di Giacomo Manzù nei giardini del Museo – continua Vita – sia coerente con un’idea di bene comune che l’artista ha sempre condiviso, come testimoniano anche le sue iniziative per animare la vita culturale cittadina e la stessa scelta di donare la Raccolta allo Stato Italiano».
«Siamo consapevoli – conclude il portavoce di Ardea Domani – che l’eredità più preziosa di un artista come Manzù non risieda solo nelle sue spoglie o nella tomba che accoglie il suo corpo, ma soprattutto nelle splendide opere che consegna agli uomini e alle donne di oggi e di domani. E in questo senso, crediamo fortemente che la nostra Città debba iniziare finalmente a valorizzare la Raccolta Manzù, costruendo anche attraverso di essa una forte identità cittadina e strategie di promozione del nostro territorio e delle sue inestimabili ricchezze. Proprio in questo senso, è importante che Manzù rimanga dove ormai risiede da quasi trent’anni, come lui voleva: ad Ardea».
La scelta di trasferire il corpo dell’artista presso la sede della Fondazione Manzù, infatti, porterebbe la tomba in un altro comune (Aprilia) e in un’altra Provincia (Latina), nonostante le rassicurazioni fornite dal Sindaco Savarese, che in una nota ha sottolineato come lo scultore riposerebbe per sempre “in territorio rutulo”.
«Noi crediamo che sia opportuno – conclude Luca Vita – che la questione venga dibattuta pubblicamente, anche in Consiglio Comunale, che rappresenta sicuramente la sede istituzionale più opportuna. E confidiamo nel fatto che anche altre forze politiche, associazioni culturali e sociali della Città, rappresentanti delle istituzioni e semplici cittadini possano dire la loro su questa vicenda, opponendosi ad una scelta che non rende giustizia al legame di Giacomo Manzù con il nostro territorio».