Daniele Fiorentino è il carabiniere-eroe che ha salvato la signora Silvana, 66anni, dall’annegamento, e quindi probabilmente da morte certa, due giorni fa ad Ardea. Oggi, passata la paura, c’è spazio per il sollievo. “Io mi sento e mi sentirò sempre in debito con Daniele Fiorentino e tutto quanto sarà possibile fare per lui lo farò”, ha dichiarato un commosso Vittorio – marito di Silvana, che spera anche in un riconoscimento da parte del Comune di Ardea – in un’intervista rilasciata ai nostri microfoni. “Ha salvato la vita alla cosa più bella e meravigliosa che la vita mi ha dato: mia moglie. Per questo lo ringrazierò ogni giorno, fino alla fine. Senza Silvana io non avrei più il motivo più bello della mia esistenza”.
I due sono così tornati ad abbracciarsi di nuovo dopo aver trascorso una vita l’uno di fianco all’altra. Proprio grazie al gesto di Daniele potranno continuare a farlo per molto altro tempo ancora.
La vicenda
Sono le 22 di domenica: Silvana, 66 anni, esce in giardino e inciampa andando a finire dentro la piscina della sua casa di via Novara. La donna, che non sa nuotare, prova ad urlare ma non ci riesce: l’acqua le va in gola, è panico.
Dall’appartamento del piano superiore un uomo, il carabiniere Daniele Fiorentino, che presta servizio ad Albano, sente il tonfo e, incuriosito, si affaccia. Vedendo la donna scomparire verso il fondo della piscina, si precipita in giardino e, completamente vestito, si getta in acqua riuscendo a tirare fuori la 66enne.
“Io non mi ero accorto di nulla – ha raccontato il marito della donna dopo l’accaduto – ero in casa a guardare la televisione, ma non ho sentito nessun rumore. Solo quando Daniele ha urlato chiedendo aiuto mi sono reso conto di quanto stava accadendo. Voglio ringraziare pubblicamente il carabiniere: senza di lui a quest’ora mia moglie sarebbe morta”.