Vedendo le foto pubblicate dal nostro giornale appena tre mesi fa non era difficile immaginarlo. Ma ora, a certificare lo stato di inquinamento del canale biffi ad Ardea, ci sono anche i responsi dell’ARPA Lazio che nell’agosto scorso aveva effettuato dei campionamenti, oltre a quelli già prelevati a maggio alla foce del fosso (a 250 m, ndr). Ebbene il quadro emerso è tutt’altro che rassicurante.
Le analisi, disposte dopo le numerose segnalazioni circa lo stato delle acque, hanno rilevato la presenza elevata e oltre i limiti sia di escherichia coli che di enterococchi, ovvero batteri che ne determinano lo stato di inquinamento, le stesse che, chiaramente, si riversano nel mare. In altre parole la stessa conclamata situazione già rilevata nel corso d’acqua che scorre lungo Viale Forlì e del resto nota su altri punti del territorio (come nel fosso Rio Grande, ndr), come confermano ogni anno i campionamenti degli Enti competenti.
Le analisi sul canale Biffi: parla l’esperto
Un problema noto, causato dai Castelli, sul quale da anni le Amministrazioni, compresa l’attuale che ha chiesto un tavolo tecnico in Regione, cercano di mettere mano senza troppi risultati. Per quanto riguarda il canale Biffi – interdetto alla balneazione quest’estate dopo le segnalazioni dei cittadini – a Marina di Ardea le risultanze sono state trasmesse al Sindaco Maurizio Cremonini e al Presidente dell’Associazione Rivalutiamo Marina di Ardea Anna Leardi che in questi mesi si sta battendo su quanto avviene lungo questi canali (in particolare anche sull’abbandono dei rifiuti nel corso d’acqua parallelo a Viale Forlì da dove, tra parentesi, ancora non sono stati rimossi).
“I limiti per lo scarico dagli impianti di depurazione in corsi d’acqua superficiali prevedono per gli Escherichia coli il massimo di 5000 UFC/100ml per cui nel fosso Biffi sono ben sopra il limite legale e a maggior ragione lo sono gli enterococchi, quindi l’acqua battericamente non è conforme”, spiega a questo proposito Aldo Garofolo, esperto in materia e chimico. “Per i metalli invece – così come si legge nel report ARPA – confermo che non ci sono criticità”.