Il Comune di Ardea ha scritto oggi alla Prefettura di Roma e alla Regione Lazio sulla questione dell’Assistenza educativa culturale per i ragazzi disabili degli istituti del territorio. L’Amministrazione ha sottolineato la necessità di ristabilire i fondi regionali per l’Aec, come previsto dalla legge regionale numero 29 del 30 marzo 1992, secondo la quale, al comma 1 lettera d) dell’articolo 2, la Regione assicura “ai minori in difficoltà di sviluppo e di apprendimento, ai disadattati ed agli invalidi l’inserimento nelle normali strutture scolastiche garantendo comunque l’assolvimento dell’obbligo scolastico”. Inoltre, la Regione Lazio, secondo la stessa norma (articolo 15 comma 1), garantisce interventi in favore dei Comuni per l’adeguamento e il potenziamento delle attrezzature necessarie per il funzionamento delle cucine e dei refettori scolastici, per dotare le amministrazioni di scuolabus e per fornire, in carenza di interventi comunali, le attrezzature specialistiche che si rendano necessarie per l’inserimento in scuole normali “di alunni minorati e per la realizzazione di opere che ne facilitino l’accesso ai locali scolastici”. Queste sono solo alcune delle disposizioni di cui il Comune di Ardea, negli anni, non ha mai usufruito. “Non vogliamo toglierci le responsabilità, ma è giusto che tutte le istituzioni possano collaborare per ristabilire l’ordinarietà. E’ nostro dovere morale ripristinare il servizio appena possibile, nonostante le difficoltà economiche che in questo momento insistono in Comune, tant’è che nel frattempo continua la nostra ricerca di soluzioni a breve e medio termine e per questo ringrazio le organizzazioni sindacali che si stanno impegnando con noi per stimolare le altre amministrazioni dello Stato – ha detto il sindaco di Ardea Mario Savarese – Abbiamo scritto anche alle direzioni didattiche per chiedere un loro intervento istituzionale. La polemica di questi giorni montata attorno alla legge 104 è frutto di una errata interpretazione. Infatti la norma regionale identifica invece in maniera chiara la competenza nell’assicurare il diritto allo studio. Ringrazio i genitori che da giorni sono in allarme, molti dei quali mi stanno contattando. Ringrazio soprattutto quelli che hanno sempre partecipato alla gestione della cosa pubblica pagando regolarmente tutti i servizi comunali, tra cui la mensa scolastica. Se tutti avessero seguito il loro esempio oggi non saremmo in questa condizione. La privacy non ce lo consente, ma verrebbe la voglia di pubblicare il clamoroso elenco di evasori di questo Comune, composto anche da nomi parecchio altisonanti”.