Sono partiti con i bus alle 3.30 da Latina, Aprilia, e dalla preovincia di Frosinone per cercare di interrompere il consiglio d’amministrazione di Unicoop Tirreno. Il gruppo, com’è noto, ha deciso di cedere gli otto negozi del basso Lazio, tra cui 2 di Pomezia, gettando nella paura e nello sconforto per l’incertezza lavorativa 270 dipendenti.
“E’ inaccettabile decidere prima di un incontro Ministeriale fissato – al MISE (Ministero Svuluppo Economico) dopodomani – la cessione o meno dei negozi”, hanno dichiarato i lavoratori in protesta gridando e pretendendo il rinvio del CDA.
I dipendenti e i Sindacati hanno scelto il pugno duro manifestando sotto la sede dell’azienda.
Alla fine il tanto atteso passo indietro è arrivato e la protesta è rientrata: almeno fino a mercoledì, quando al Mise si discuterà di una partita sulla carta ancora aperta, cosa che non sarebbe avvenuta se oggi fosse stata deliberata la cessione del pacchetto negozi.
A Roma però si attende un’altra giornata caldissima: “Continueremo a rivendicare le nostre ragioni nei confronti di una Coop in fuga dal Sud del Lazio senza spiegazioni e con tanti lati oscuri”, hanno concluso i lavoratori.