Tutto esaurito, per lo spettacolo teatrale “Solo… per amore”, in scena venerdì sera, 19 maggio, al Teatro Europa.
Si è trattato di una rivisitazione e reinterpretazione della più nota Carmen di Bizet, sotto la magistrale regia di Maria Paola Peditzi e messa in scena dagli Alunni della III A e Coro Pascoli, I Ragazzi del Musical, Liberi Cantores diretti dal M° Rita Nuti, il Corpo di ballo della Pascoli e del Gran Jetè con le coreografie di Anna Maria Mulas e Nicoletta Ratini e la straordinaria Daniela Zeppetella che con la sua partecipazione ha aperto lo spettacolo in grande stile.
Lo spettacolo era inserito nel progetto Donna musica e scuola, Do.Mu.S, fortemente sostenuto dal Preside Giordio Giusfredi e con il quale l’istituto comprensivo apriliano è risultato vincitore ad un bando del Dipartimento delle Pari Opportunità e il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Dal recitazione alla danza la professoressa Peditzi ha messo su una opera teatrale di grandissimo lignaggio, centrando perfettamente il tema della violenza sulle donne (di cui la stessa Carmen rimane vittima) e sublimandolo con il coinvolgimento di ben 130 persone sul palcoscenico.
Mesi di preparazione e prove, presso i locali della scuola Pascoli, che vedevano impegnati adulti e ragazzi e l’ultimo a chiudere i cancelli a sera tarda era il Preside Giusfredi, per realizzare al meglio un lavoro del genere.
Del resto, a chiusura, dell’ultimo applauso di un pubblico entusiasta ed emozionato, Sono giunti pubblicamente i complimenti dell’Onorevole Luigi Berlinguer e della professoressa Annalisa Spadolini, ospiti d’onore della prima fila.
“Il tutto esaurito per un opera d’arte non per una partita di calcio…”, esordisce così l’Onorevole Berlinguer, rimasto colpito e quasi emozionato.
“Il primo ringraziamento va al preside Giorgio Giusfredi” continuava l’onorevole “per aver usato la fantasia e nell’aver reso possibile la reinterpretazione di una opera come la Carmen. Un altro ringraziamento per il protagonismo, per questa folla di protagonisti, circa 130 sul palco, un esercito di artisti in prevalenza non professionisti, non è uno scherzo: protagonisti di tutte le età e con diverse figure e quindi la voce, la musica, la danza, la recitazione, il teatro, il racconto e l’interpretazione della tragedia nella vita, tutto questo ci insegna molte cose, ma prima fra tutte, che l’intelletto si forma anche con l’arte, con la musica, perché proprio attraverso la musica sottoponiamo il nostro cervello ad un grande sforzo. Esprimersi anche musicalmente arricchisce gli esseri umani, perché richiede tanta fatica ma da anche una gioia che nessun altra disciplina può dare… questa deve essere la scuola, dove ci si impegna ma ci si diverte, una scuola aperta all’emozione, esattamente come quella che abbiamo visto stasera”.
Insomma un grande spettacolo che ha portato in scena temi sociali, arte, musica e scuola, con lo scopo primario di diffondere e difendere i valori sublimi della vita.
Marina Cozzo