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Sentenza Eternit e prescrizione, il sindaco di Aprilia in prima linea per l’introduzione del reato di “disastro ambientale”

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Il Sindaco di Aprilia Antonio Terra ha condiviso l’appello lanciato dai colleghi di Roma e di Casale Monferrato affinché gli amministratori comunali d’Italia mettano in campo ogni iniziativa utile per l’introduzione del reato di “disastro ambientale”, la cui eventuale prescrizione sia ancorata al momento del verificarsi degli eventi dannosi.

L’iniziativa, già sostenuta anche dall’Anci, è scaturita all’indomani della sentenza choc della Corte di Cassazione, che nel cosiddetto “processo eternit” in assenza di uno specifico quadro normativo ha dichiarato la prescrizione dei reati, suscitando di fatto scalpore e sgomento nell’opinione pubblica.

I Sindaci chiederanno al Parlamento di rivedere e aggiornare molte figure di reato delineate nel codice penale dal legislatore del 1930, in modo da armonizzare i concetti di diritto e giustizia e affrontare nuovi fenomeni giurisprudenziali dando voce a nuove sensibilità sociali (in particolare rispetto alla tutela dell’ambiente, materia in cui condotte ed eventi che generano oggi diffuso e notevole allarme sociale non trovano adeguato inquadramento normativo e idonee sanzioni).

“Quella di Casale Monferrato, che ha annoverato oltre 1200 casi di mesotelioma pleurico su una popolazione di 35 mila abitanti, – spiegano i Sindaci sottoscrittori dell’appello alle più Alte Cariche dello Stato – è una sentenza del tutto inaspettata. Alla base della prescrizione v’è l’idea che, per il decorso del tempo dalla conclusione della vicenda, sia venuto meno l’interesse pubblico alla punizione dei reati commessi. È forte pertanto il contrasto tra l’attualità di un dolore che colpisce un’intera comunità e anche soltanto l’idea che sia venuto meno l’interesse a comprendere e sanzionare fatti che hanno provocato danni estesi, ingenti e persistenti nel presente e nel futuro”.

 

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