Sono accuse pesanti, quelle mosse da Rida Ambiente. Accuse che, se provate, potrebbero mettere in discussione l’affidamento del trattamento dei rifiuti in diversi comuni della provincia di Roma.
Tali accuse sono riportate in una lettera (di cui abbiamo copia) inviata dalla società Rida Ambiente ai Comuni di Ariccia, Albano Laziale, Genzano di Roma, Velletri, Rocca di Papa, Nemi, Lanuvio, Castel Gandolfo, Pomezia ed Ardea ed in copia ad Arpa Lazio, Regione Lazio, Noe e Carabinieri Forestali.
Nel documento la società con sede ad Aprilia, che si occupa di trattamento rifiuti, dotata di un impianto TBM, chiede chiarimenti in merito alla scelta dei suddetti comuni di indirizzare i rifiuti destinati al solo trattamento meccanico alla Ecosystem Spa di Pomezia. In conseguenza dell’incendio avvenuto il 1° luglio del 2016, dell’impianto di TMB di Pontina Ambiente, la Regione Lazio ha prescritto anche ai Comuni sopracitati di conferire i rifiuti urbani non differenziati esclusivamente ad altri impianti di trattamento meccanico biologico (Saf Ecologia di Viterbo) e trattamento biologico meccanico (Rida Ambiente), ritenendoli più idonei e vicini. Successivamente la Regione Lazio ha rimesso la scelta dell’impianto al Comune, specificando che gli impianti TM (trattamento meccanico) come quello della Ecosystem Spa, avrebbero potuto trattare solo l’indifferenziata secca, priva di organico. Rida Ambiente nel redatto scrive che “non comprende” perché i Comuni destinatari della lettera conferiscano i rifiuti urbani non indifferenziati ad Ecosystem Spa: “È priva della sezione di stabilizzazione biologica”. Difatti secondo delle analisi merceologiche effettuate da Rida, il rifiuto che va all’impianto di trattamento ha una frazione biologica superiore al 15%, il massimo prescritto, che “comporta maggiori emissioni atmosferiche ed odorigene moleste, incremento della pericolosità e delle quantità dei percolati nelle discariche di Civitavecchia, Colleferro e Roccasecca”.
Il rifiuto trattato da Ecosystem, da quanto riportato nella lettera, non sarebbe conforme ai dettami normativi e la società Rida lo scorso 14 marzo ha scritto a tutti per sapere perché.
Nelle foto, la discarica di Colleferro invasa dai gabbiani, volatili che si avvicinano solo dove sono i rifiuti umidi.