Pietro Grabriele il 26 maggio si esibirà nel teatro Europa di Aprilia.
Il concerto del giovane cantautore pantesco ha il titolo suggestivo “Qualcuno da poter amare”, titolo anche del suo ultimo disco.
Sulle tavole del palcoscenico apriliano troveremo tutta la sua band, composta da Dario Spezia (chitarra), Manuel Taranto (batteria) e Andrea Belleari (basso).
Curiosiamo un po’ sulla vita dell’artista nato e vissuto a Pnatelleria, fino a poco tempo fa, con qualche domanda.
– Pietro Gabriele, so che lei lasciava Pantelleria per Brescia, impatto forte che magari La ha fortificata anche come artista? “Lasciare Pantelleria non è stato semplice ma purtroppo i giovani panteschi non hanno molte scelte e se vogliono continuare gli studi o avere la possibilità di crescere professionalmente sono obbligati a lasciare la propria terra, la famiglia, gli amici e andare altrove. Capirà che per ognuno di noi, passare da un’isola (che è come una grande famiglia) tranquilla, sicura, meravigliosa a qualsiasi altra città, per quanto bella possa essere, non è cosa semplice. Lasciare Pantelleria però ti obbliga anche ad intraprendere un cammino dove in un modo o nell’altro sei obbligato a cavartela da solo. Per quanto ti possa mancare (e mi manca molto ogni giorno) quell’isola, le esperienze vissute in questi anni lontano da casa mi hanno sicuramente fortificato come artista e come uomo.”
– Quando iniziava a cantare? “Ho cominciato a interessarmi alla musica e a cantare all’età di 6 anni grazie a mio padre che mi ha trasmesso questa passione. Ricordo che distruggevo interi nastri di cassette musicali a forza di usare il tasto Rewind sul vecchio stereo. Poi, a 13 anni ho iniziato ad avvicinarmi alla chitarra, da autodidatta in quanto su Pantelleria non vi era a quei tempi alcuna scuola di musica. A 14 anni ho iniziato a prendere le mie prime vere lezioni di canto dall’unica insegnate presente sull’isola, Letizia Stuppa.”
– Ho visto che nel 2012 presentava DESTINO a Sanremo Social 2012, quali altre esperienze televisive? “Senza dubbio quella del 2012 è stata una delle esperienze più belle ed indimenticabili della mia vita. Di seguito le mie esperienze televisive sono legate a festival, manifestazioni o concerti vari come ad esempio il Festival Show del 2012 di Vicenza andato in onda su La7 (festival che vedeva tra gli ospiti Simona Molinari, Cristiano De Andrè, Le Serebro e anche Ron.”
– Che genere musicale sente suo? “In generale amo tutta la musica tranne quella estrema o viceversa quella banale. Prendo ispirazione da tutto ciò che ascolto e mi faccio trascinare. Ascolto musica rock ma amo anche la musica classica. Da qualche tempo amo mixare diversi stili e generi musicali, come ad esempio nell’ultimo singolo pubblicato: Un mix tra valzer, tango, pop e rock.
“Il Tango Di Maria è nato quasi per scherzo. Qualche anno fa Stavo semplicemente solfeggiando prima di una lezione di canto e all’improvviso cominciai ad intonare le note che adesso sono suonate dagli Archi nell’inciso della canzone. Registrai quelle note e poi le chiusi in un cassetto per anni. Un bel giorno, mentre trascorrevo le vacanze di Natale a Pantelleria, un vecchio signore mi raccontò una storia che mi colpì molto. Era la storia di come conobbe quella che poi divenne sua moglie. Nell’isola è tradizione, durante i mesi invernali, ballare il liscio (tango, valzer, polka, mazurka) e ci sono dei veri e propri circoli da ballo con relative orchestre nelle varie contrade. Ballare era, ed è ancora oggi, un modo per conoscere gente nuova e perché no anche l’amore. Mi raccontò che era un pessimo ballerino e che era perdutamente innamorato della ragazza più bella dell’isola (Maria). Quando Maria entrava nel circolo, tutta la gente si voltava a guardarla. Poi mi disse: << Ero così innamorato che pregavo la Madonna (La vergine Maria) per darmi il coraggio e la forza per farmi avanti ed esprimere i miei sentimenti>>.
Decisi così di scrivere questa canzone sulla base di questa storia. Nasce come un valzer, poi diventa tango, si mixa con il pop e finisce con il rock. 4 emozioni, esattamente come 4 stadi emozionali vissuti nel racconto: scrivere e produrre questa canzone è stato un gran bel viaggio.”
Come mai vieni ad Aprilia? “Ad Aprilia c’è una delle più grandi colonie di gente originaria di Pantelleria che durante l’ultima guerra mondiale o subito dopo si trasferì tra Latina e Aprilia. Da molti anni mi viene chiesto di esibirmi da quelle parti e finalmente potrò esaudire questo desiderio. Sarebbe stupendo poter far riunire tutti i panteschi presenti nel Lazio. Sarebbe un giorno memorabile.
Insomma vi aspetto tutti il 26 maggio al teatro Europa di Aprilia!”.
Marina Cozzo
Si possono acquistare i biglietti su www.ciatickets.com o cliccando semplicemente su questo link: http://www.ciaotickets.com/node/16314?mini=calendar%2F16314%2F2016-05
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