Nuovi controlli dei Carabinieri presso le attività commerciali presenti all’interno del territorio di Aprilia.
A poche settimane di distanza, è avvenuta una nuova operazione “Alto Impatto” delle forze dell’ordine ad Aprilia. I Carabinieri, in collaborazione con gli altri corpi di sicurezza pubblica, sono intervenuti per effettuare nuovi controlli sulle attività commerciali del territorio. Nuovamente hanno evidenziato delle criticità in diversi sopralluoghi, con gli esercenti che compivano illeciti contro l’ambiente o non garantivano la qualità dei prodotti in vendita.
Operazione Alto Impatto ad Aprilia: i controlli
Il primo controllo è stato effettuato dai NAS presso un alimentari di Aprilia, gestito da un cittadino indiano di 36 anni. All’uomo, residente nel Comune apriliano da diversi anni, è stato contestato il metodo per certificare la provenienza dei prodotti in vendita: nel tecnico, il gestore dell’attività non svolgeva le procedure di autocontrollo all’ingresso dei prodotti dentro il suo negozio. Per la violazione dell’articolo 6 del decreto legislativo 193/2007, il signore è stato sanzionato con 2 mila euro di multa.
Gli altri controlli ai negozi di Aprilia
I Carabinieri hanno effettuato un approfondito controllo anche a un’autocarrozzeria di Aprilia, gestita da un cittadino bulgaro di 48 anni. Sul posto il Nucleo Forestali ha rinvenuto diverse criticità, come lo scarico delle acque reflue in maniera non autorizzata: un fenomeno che nel tecnico violava l’articolo 137 comma 1, con prescrizioni di cui all’articolo 138 bis del decreto legislativo 152/2006. Il meccanico, deferito in stato di libertà, ha visto la contestazione delle irregolarità attraverso l’emissione di due multe, complessivamente di quasi 5 mila euro.
Un altro controllo ha portato al sopralluogo di una ditta specializzata nello smaltimento dei rifiuti. Il gestore dell’attività, un cittadino italiano di 36 e residente ad Aprilia, è stato ritenuto responsabile di una gestione illecita dei rifiuti. Nel pratico, l’uomo con la propria impresa avrebbe violato l’articolo 256 comma 2 del decreto legislativo 152/2006, con applicazione delle prescrizioni di cui all’articolo 318 bis. Il gestore è stato deferito in stato di liberta, con una multa di quasi 7 mila euro e il sequestro dei rifiuti presenti nell’area di stoccaggio.