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L’Associazione “Un Ricordo per la Pace” di Aprilia ricorda Bernardino Tofani ad un anno dalla sua tragica scomparsa

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L’Associazione “Un ricordo per la Pace”, nella persona di Elisa Bonacini ricorda un desiderio del compianto Bernardino Tofani, Presidente dell’ Associazione Pionieri Fondatori di Aprilia: “Una targa a ricordo di tutti i caduti di Aprilia a causa del secondo conflitto mondiale, da affiggere sulla parete del Comune in Piazza Roma, sotto la storica campana”.

Tofani, nato nel 1927 a Longone Sabino, un piccolo comune in provincia di Rieti, come ricorderete è venuto a mancare a seguito di un tragico incidente stradale, avvenuto un anno fa esatto : la sua auto, che si immetteva sulla SR Pontina, veniva travolta da un Tir.

Ma Aprilia tutta ricorda sempre con affetto Tofani che arrivò con la sua famiglia ad Aprilia, nel febbraio 1937 quando la cittadina era ancora in fase di costruzione.

Egli rappresenta lo spirito del ricercatore storico per eccellenza, minuzioso ed instancabile archivista, scrittore, amante dell’archeologia, e topografia antiche e così via.

Nel 2009, voleva donare al Comune di Aprilia il proprio prezioso archivio cartografico e librario sulla storia del nostro territorio, ma non ebbe riscontro positivo. Così decise di darlo all’Archivio Storico Diocesano di Albano; davvero una grande perdita per la comunità di Aprilia. Tuttavia, nonostante il 3 luglio 2012 il Comune di Aprilia, attraverso una delibera di giunta, ha accettato la donazione di altro materiale: documenti, fotografie, medaglie commemorative ed altri beni di carattere storico-scientifico.

Tofani ha pubblicato diversi libri sulla storia del territorio di Aprilia, tra questi “Aprilia e il suo territorio”(1986), “Campo di Carne della Battaglia” (1989), Carano, centro carovaniero dell’antica via Satricana”(1993), “ Dalla Domusculta Formias a Campoverde, XII secoli di storia”(1997) .

Sono attualmente in fase di pubblicazione “La Chiesa di S. Giovanni Battista in Campoleone” e “La Città di Amatrice nell’alto Lazio”.

In tutti i suoi testi e nelle sue argomentazioni si intuiscono i sentimenti dei “pionieri di Aprilia”, che arrivarono ad Aprilia negli anni ’30, periodo fascista in cui l’O.N.C. (Opera Nazionale Combattenti) assegnò i poderi ( circa 3000) dell’Agro Pontino, dopo la maestosa opera di bonifica integrale. I poderi dell’O.N.C., a riscatto ventennale, vennero assegnati a famiglie contadine numerose provenienti dal nord Italia e con almeno un ex-combattente. Ai coloni veniva fornito tutto il necessario, gli attrezzi agricoli ed alcuni capi di bestiame.

Tofani ricorda perfettamente i giorni in cui venne costruita Aprilia : “Alcune centinaia erano gli operai e dimoravano nella baraccopoli eretta verso l’attuale cimitero, dove era una grande cucina, cioè un grande salone dove mia madre preparava il pasto per gli operai, coadiuvata da tre donne che non percepivano alcuna paga in denaro, ma che si accontentavano di portare a casa, a sera, i resti degli alimenti non consumati”. E prosegue: ”Ho assistito all’inaugurazione di Aprilia, avvenuta il 29 ottobre 1937. Erano presenti oltre 20.000 persone. Io, schiacciato dalla folla ed impaurito, venni messo seduto sulla tettoia di un’ automobile. Potei così ammirare la possente figura di Mussolini mentre pronunciava il suo discorso. A fianco di Mussolini era un ufficiale tedesco, che per la sua alta statura lo infastidiva. Sono stato tra i primi scolari di Aprilia, eravamo circa una cinquantina di alunni, generalmente malvestiti. Gli insegnanti erano molto severi: ricordo la bacchetta con la quale la maestra percuoteva le mani degli alunni più indisciplinati. Durante le adunate noi ragazzi eravamo sempre in divisa di giovane fascista. Io suonavo il tamburo per regolare il passo nelle marce”.

Fu una grande sofferenza per la popolazione – ricorda Tofani -abbandonare case e beni nel periodo di guerra, dopo lo sbarco degli alleati ad Anzio il 22 gennaio 1944. Noi ci rifugiammo a Roma, affamati ed impauriti, sostenuti per un periodo dalla Caritas Pontificia. Quando ritornammo ad Aprilia fu impressionante vedere la cittadina e tutte le case coloniche distrutte, ridotte a macerie. Nella mia ricerca ho calcolato ben 108 i caduti civili durante le operazioni belliche o per causa di ordigni rinvenuti durante la bonifica dei campi minati nell’immediato dopoguerra; a Questi si devono aggiungere 36 caduti nella guerra e per cause provocate dalla stessa: un prezzo alto per la popolazione di Aprilia, che non deve essere dimenticato”.

Ricordando queste parole appassionate per la propria città “Un Ricordo per la Pace” sente ancor più importante una targa con inciso i nomi di tutti i caduti di Aprilia per motivi bellici e Elisa Bonacini dichiara: “è veramente un progetto meritevole che deve essere messo in atto al più presto, confidando in un generoso contributo da privati, sponsor e nella sensibilità dell’Amministrazione di Aprilia. I nomi di quelle vittime innocenti possano essere monito per una continua ricerca di pace e fratellanza tra i popoli, condanna assoluta della guerra e stimolo per un maggior apprezzamento di valori quali libertà e democrazia.”

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