La Breast Unit. La risposta pubblica per vincere il tumore al seno.
Conoscere il nemico e andare a cercarlo…per sconfiggerlo”. Queste parole del dott. Carlo De Masi, responsabile di senologia radiologica dell’Ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina, sono risuonate come un imperativo per il folto pubblico presente al convegno su “La Breast Unit. La risposta pubblica per sconfiggere il tumore al seno” tenutosi sabato 12 maggio a Sabaudia, presso il Palazzo Mazzoni. Fortemente voluto dal sindaco del Comune di Sabaudia, l’avv. Giada Gervasi e dall’assessore alla Sanità Ennio Zaottini, l’appuntamento ha visto la presenza del Prefetto di Latina, la dott.ssa Maria Rosa Trio che, nel suo saluto introduttivo ha testimoniato l’importanza della prevenzione per una diagnosi precoce, raccontando la sua esperienza personale e invitando le donne a non trascurare ogni minimo sintomo per “arrivare in tempo” e sconfiggere il cancro prima che sia troppo tardi. “Il prof. Veronesi – ha detto il Prefetto- mi raccomandava sempre di sorridere poiché è dalle ansie che possono generarsi i mali fisici”. Inviti alla prevenzione, quindi, sono arrivati anche dalla professoressa Antonella Calogero, presidente del Corso di Laurea in Medicina dell’Università “ Sapienza” di Roma, Polo Pontino, e dal prof. Vincenzo Petrozza, coordinatore Laurea Professioni Sanitarie dello stesso Ateneo. Entrambi hanno portato il saluto del Preside della Facoltà di Farmacia e Medicina dell’Università di Roma, prof. Carlo Della Rocca. Folto il pubblico che ha ripetutamente applaudito il prof. Fabio Ricci, direttore clinico della Breast Unit dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina, il quale ha parlato dello “Stato dell’Arte in Chirurgia Senologica” ricordando l’importanza e la “rivoluzione” socio-culturale rappresentata dalla presenza di una Breast Unit sul nostro territorio provinciale. L’evoluzione della chirurgia senologica del seno ha permesso, fra l’altro, di passare dagli interventi demolitivi a quelli conservativi della mammella per le donne che si ammalano e che devono essere tutelate per continuare a vivere difendendo la loro immagine corporea che vede nel seno un elemento dominante e insostituibile per l’equilibrio psico-fisico, relazionale, sessuale e sociale. Lo stesso dott. Giorgio Casati, direttore generale dell’AUSL di Latina, si è soffermato sull’importanza dell’integrazione tra Azienda Sanitaria, Associazioni ed Istituzioni, ponendo l’accento sui risultati e sulle progettualità per migliorare ancor più la “risposta” all’aggressione del cancro per le Donne di questo territorio. La testimonianza commossa e commovente della responsabile dell’ANDOS di Sezze, Anna Maria De Renzi, e di altre donne operate e seguite dal dott. Ricci nella Breast Unit, hanno evidenziato i passi da gigante di questi ultimi anni non trascurando di segnalare cosa va potenziato e migliorato per garantire ancor più la vita e la salute delle donne. Lo hanno chiesto con energia anche le rappresentanti di Associazioni attive sul territorio come la LILT, il Tribunale per i Diritti del Malato-Cittadinanzattiva, l’ANDOS Fondi, presenti al convegno con le rappresentanti Anna Maria De Cave, Gianna Sangiorgi e Antonella Di Crocco. Era presente anche la Presidente dell’AVO di Latina Giuseppina Cadoni. Significativa, infine, la partecipazione di Loredana Pau, consigliere nazionale di Europa Donna Italia che ha portato i saluti della presidente nazionale Rosanna D’Antona ricordando l’impegno attivo in 47 Nazioni europee e la racconta di un milione di firme per avere le Breast Unit, un diritto delle Donne e per le Donne. In questa occasione è stato presentato il logo della Breast Unit, disegnato dalla dott.ssa D. Cipolla e la brochure su “ Il percorso riabilitativo dopo intervento chirurgico al seno”, presentato dal dott. R. Tozzi e la dott.ssa M.A. Fara a cui hanno contribuito alla realizzazione, la dott.ssa A. Fontana, la dott.ssa S. Di Filippo, il dott. M. Dorkin, l’equipe infermieristica della Breast Unit e le donne della LILT. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Mariassunta D’Alessio, mentre le riprese televisive sono state curate dalla giornalista Sandra Cervone e dal cameramen Erasmo Dangelis.