“La mia assenza al confronto sull’autostrada Roma-Latina è motivata da un’urgenza familiare. Ho dovuto, ieri, annullare anche altri incontri pomeridiani con diversi candidati della coalizione. Voler per forza speculare anche su un problema di carattere familiare fa parte di una becera politica che non mi piace e non ha alcun senso. Nel merito della questione, ritengo che, al punto in cui sono le fasi autorizzative, l’essere a favore o contrario all’autostrada Roma-Latina da parte di un sindaco o di un candidato sindaco non ha alcun impatto sulla realizzazione o meno dell’opera, ma solo la volontà di puntare il dito su chi è favorevole per alimentare la campagna denigratoria a livello personale. Pur contestando i modi e i metodi in cui si è arrivati ad un passo dalla cantierizzazione dei lavori, è di tutta evidenza che il problema dell’insufficienza e dell’inadeguatezza della Pontina non è stato ancora risolto nonostante se ne parli da oltre 20 anni. E colpa, a mio avviso, è della politica tutta che da una parte si trincera dietro a no preconfezionati, dall’altra esprime opinioni per accontentare gli uni e gli altri e dall’altra parte ancora non è stata in grado di gestire le fasi economiche e progettuali dell’infrastruttura. Chi ci rimette sono sempre e solo i cittadini che, oggi, sono costretti a viaggiare su una Pontina, considerata una delle strade più pericolose d’Italia, dove il limite di velocità è sceso a 60 km orari e che hanno perso posti di lavoro perché le industrie e le imprese hanno smantellato i propri impianti nella provincia anche per la carenza infrastrutturale dei trasporti”.