Axel Trolese, il giovane musicista di Aprilia, ha conquistato il prestigioso riconoscimento “Premio Casella” a suon di pianoforte sabato scorso, 7 novembre, durante la manifestazione del Premio Venezia 2015 presso il suggestivo palcoscenico del Teatro La Fenice, organizzata dalla Fondazione Amici della Fenice, in collaborazione con la Fondazione Teatro La Fenice di Venezia.
Il concorso, alla sua 32° edizione, ha richiamato 78 concorrenti da tutta Italia e ha come finalità principale quella di far conoscere al grande pubblico i neodiplomati più preparati e promettenti, dando loro un aiuto concreto per muovere i primi passi nella difficile carriera di concertisti. E al primo posto è arrivato Alberto Ferro, classe 1996, di Gela.
Il Premio Casella, destinato al secondo classificato, è stato assegnato ad Axel Trolese, nato nel 1997 e che ha iniziato da piccolissimo a suonare pianoforte, quando ancora a 5 anni il Maestro Guido Gavazzi doveva aiutarlo a salire sullo sgabello. Da lì al Conservatorio di Respighi di Latina fino all’8° anno per poi diplomarsi al Conservatorio di Musica di Cremona sotto da guida del maestro Maurizio Baglini, a sua volta vincitore del Premio Venezia nel 1994.
Ha presentato come programma finale i quattro Klavierstücke op. 119 di Brahms e gli otto Phantasiestücke op. 12 di Schumann, due delle composizioni più caratteristiche del pianismo romantico tedesco, martellando a volte, accarezzando altre con una incredibile capacità interpretativa i tasti del pianoforte Fazioli F308 (una icona nel campo!).
Tròlese, che anche per i meno sofisticati ha sempre manifestato una straordinaria “cantabilità ottenuta con un sottile e meditato gioco timbrico” e ancora memorabile è stata la sua bravura durante il concerto tenuto all’Autitorium del Rosselli il 9 marzo 2014 da solo e con il quartetto Guadagnini.
Axel è appena tornato da Venezia dopo questa magnifica performance e già ha le valigie pronte per tornare al Conservatorio di Parigi, il Conservatoire national supérieur de musique et de danse de Paris dove sta studiando per conseguire il diploma per la sua vocazione assoluta: il concertista.
Non potevamo non passare a fargli un saluto dopo lo strepitoso successo a Venezia e lui con quel suo candore e la sua verve di giovanissimo ha risposto alla domanda: Eri molto emozionato quando ti trovavi sul quel palcoscenico così importante di Venezia, con quella platea sontuosa? “Si ero emozionato, naturalmente, ma sto imparando a gestire le emozioni e il desiderio di suonare in quei teatri cancella ogni perplessità. Fortunatamente quando sei sul palcoscenico le luci ti aiutano a non vedere troppo la platea così pensi solo a suonare”.
Auguri all’astro nascente della musica!
Marina Cozzo