Questa mattina, F.D. e H.T. sono stati, rispettivamente, l’uno condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, pena sospesa, l’altro assolto per non aver commesso il reato di spaccio di droga.
Il Tribunale di Latina, sezione penale, con Giudice Monocratico dottoressa Fossu, ha accolto le tesi dei difensori Maria Teresa Fiore e Giorgio Di Micco.
I due giovani, il 3 giugno scorso, mente viaggiavano a bordo dell’autovettura di proprietà di F.D., venivano fermati dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia per un semplice controllo. I militari rinvenivano all’interno dell’abitacolo della macchina 322 grammi di marijuana e, successivamente presso l’abitazione di F.D., ulteriori 29 grammi di hashish.
All’epoca F.D. e H.T. vedevano convalidarsi l’arresto dal Presidente del Tribunale Dr. Pier Francesco De Angelis, che applicava nei soli confronti di F.D. la misura degli obblighi di firma.
All’udienza di oggi, gli avvocati hanno chiesto di definire il processo con riti alternativi.
Così l’avvocato Fiore, ottenendo il consenso, ha patteggiato, appunto, ad un anno e quattro mesi, con sospensione condizionale della pena.
L’avvocato Giorgio Di Micco, convinto dell’innocenza del suo assistito H.T., ha proposto istanza di rito abbreviato che è stato celebrato, ottenendo l’assoluzione del cliente “per non aver commesso il fatto”.
Nella vibrata arringa, l’avvocato Di Micco ha ripercorso le circostanze storiche del fatto e ha ricordato i principi consolidati dalla Suprema Corte che hanno sancito la differenza tra soggetto che contribuisce e partecipa al reato di spaccio e soggetto semplicemente connivente.
Intervistato Di Micco così ha dichiarato “Ho cercato di spiegare al Tribunale che l’attività del mio assistito poteva ritenersi imprudente, ma non costituiva un elemento caratterizzante del concorso nell’attività di spaccio. “Sono felice e soddisfatto dell’esito del processo e soprattutto sono contento per H.T..”
M.C.