Proseguono le indagini per far luce sulla morte di Ximena Garcia, la ragazza scomparsa da casa lo scorso 22 gennaio e poi ritrovata senza vita sulle rive del Lago di Nemi lo scorso 10 marzo.
Finora sono emersi diversi elementi, come quello della lunga permanenza nell’acqua che ha reso quasi irriconoscibile il corpo di Ximena, identificato – come riportato da LatinaOggi – grazie ad un tatuaggio sulla schiena nonché per la presenza di una sim a lei intestata rinvenuta in tasca. Ora sarà l’autopsia a rivelare il giorno e la causa esatta della morte. Non si esclude ancora nessuna ipotesi, compresa quella dell’omicidio: i Carabinieri indagano pertanto in ogni direzione.
SIGILLI ALLA CASA IN CUI VIVEVA XIMENA GARCIA COL MARITO
Intanto le autorità competenti hanno disposto il sequestro della casa dove Ximena Garcia viveva insieme al marito. Si punta inoltre a ricostruire cosa accadde la sera del 22 gennaio: stando a quanto riferito proprio dal marito – al quale Ximena si era legato dopo essere giunta in Italia avendo giù ultimato il percorso per diventare donna – la 32enne si era allontanata volontariamente a piedi dopo una lite esplosa per futili motivi. Era stato infatti il marito a denunciare la scomparsa della moglie ai Carabinieri di Lanuvio.