La sua casa è sotto le fronde di un grande albero che protegge tutti i suoi averi: quattro stracci, qualche bottiglia, un paio di sacchi colmi e tanta disperazione.
Diamo all’uomo un nome di fantasia: Igor.
Igor è della Repubblica Ceca e ormai da un paio di mesi vive nel nostro territorio, su Via Aldo Moro.
Impossibile non vederlo, tra un noto supermercato e la cabina elettrica di quella strada.
Quando si passa vicino al clochard, non ci si sente nemmeno osservati: come se tu non esistessi per lui, nè chiede elemosine. Igor sta lì e basta solo con la sua solitudine, accartocciato nelle sue spalle grandi. Il volto trasfigurato dallo sporco e da una barba crespa e lunga di colore indefinibile. I capelli sono ammassati sul capo come tentacoli.
Abbiamo chiesto all’assessore alle politiche sociali, Francesca Barbaliscia, come lì’amministrazione si stia adoperando per questo caso.
“Lo teniamo costantemente sotto controllo, sopratutto ai fini sanitari. Polizia Municipale, servizi sociali e Croce Rossa, monitorano le condizioni dell’uomo: non sta bene e temiamo ogni giorno che peggiori.
“Non è facile come caso, anche perchè non parla una parola di italiano.
“Abbiamo preso contatti, dopo ardue ricerche e lavoro, con la famiglia: pare abbia una madre e una sorella.
“Ora stiamo valutando come agire, sopratutto per assicurargli delle cure igenico-sanitarie costanti.”
Igor ha circa trentacinque anni, un uomo nel fiore della vita che sta sfiorendo per chissà quale motivo tra un noto supermercato e la cabina elettrica di Via Aldo Moro.
Marina Cozzo