Boom di segnalazioni di casi di accattonaggio “molesto” fuori dai supermercati di Aprilia e di attività analoghe presso i luoghi di culto e il cimitero comunale, anche con l’ausilio di minori.
“Il tema è molto spinoso e di facile strumentalizzazione da parte delle “anime candide”, sempre pronte a spargere palate di buonismo piuttosto che ammettere che il problema esiste”, ci va giù pesante ora Aprilia in Prima Linea. Ma il tema è davvero di quelli scottanti.
“Non è certamente un fenomeno casuale o sconosciuto sia alla popolazione che alle Autorità, e allo stesso tempo non è dietrologia affermare che tale attività viene svolta da extracomunitari e nomadi”, proseguono i coordinatori Campilongo e Speranza.
“Anzi appare sospetto e non certo frutto del disagio, il fatto che l’attività di accattonaggio sia etnicamente e minuziosamente divisa tra africani fuori dai supermercati e da nomadi fuori i luoghi di culto e il cimitero. Ci chiediamo come mai, sul nostro territorio pur operando coop che si occupano – lautamente pagate – dell’assistenza ai presunti profughi, decine di ragazzi africani siano impegnati in tali attività. Evidentemente, o essi non hanno sufficiente assistenza e sono costretti a mendicare, oppure costoro non fanno parte di coloro che rientrano nel circuito Sprar, e allora esiste un problema di immigrazione clandestina non censita e potenzialmente pericolosa sul territorio”.
“Non comprendiamo come si possa ignorare ad esempio il perdurare dell’utilizzo e lo sfruttamento di minori in queste attività, senza che intervengano le Autorità competenti. Allo stesso modo sottolineiamo come ci sono giunte segnalazioni anche sui modi bruschi e molto insistenti dei questuanti, e della loro “predilezione” verso anziani e donne. Anche da parte degli esercenti abbiamo potuto ascoltare lamentele, ma sull’argomento è scesa una cappa di censura buonista fortissima. E’ ormai divenuto fin troppo facile accusare di razzismo chiunque evidenzi tali problemi, mentre chi fa finta di nulla o peggio asseconda il fenomeno è identificato come il “buono”. A noi importa poco il giudizio moralistico, vogliamo andare al nocciolo del problema, e vedere se attraverso alcuni provvedimenti, esso può essere prima arginato e poi eliminato del tutto. Non è un fenomeno solo apriliano ma è radicato in tutto il Paese, in particolare in quelle zone dove è più forte la pressione immigratoria. Recenti indagini hanno evidenziato come tali attività siano gestite dalla malavita straniera, celando fenomeni pericolosi di vera e propria coercizione fisica o psicologica, anche attraverso riti ascrivibili alla comunità africana come il voodoo. Inoltre tali attività si mescolano con quelle della vendita di merce contraffatta o di dubbia provenienza. Chiediamo una pronta opera di contrasto di questo fenomeno che potrebbe celare contenuti ben più gravi rispetto a quelli visibili esteriormente. Apl chiederà con forza il varo e il rispetto dovuto, di una ordinanza contro l’accattonaggio – ove il Comune non ne sia già provvisto – e l’avvio di procedure di identificazione e la segnalazione di chi svolge tali attività. Chiediamo alle Autorità preposte la verifica sulla sussistenza di violazioni degli art. 600, 610 e 544-ter del Codice Penale. E’ compito di una forza politica se pur di stampo civico come la nostra, lanciare anche dei messaggi e il nostro è quello di non alimentare tale fenomeno non elargendo denaro, ma magari comprando da mangiare a chi si dice bisognoso. Chi è in difficoltà va aiutato ma non con la solidarietà pelosa e con atteggiamenti che vanno a rinsaldare meccanismi spesso illegali, gestiti dalla criminalità organizzata”, conclude la nota.