“Noi non facciamo ‘baratti’ sulla pelle dei cittadini, la politica risponda responsabilmente”
“Italia Nostra fa parte della maggioranza politica ad Aprilia o viceversa? E perché Antonio Terra non vuole fare la caratterizzazione dei terreni di “La Cogna” né con fondi pubblici né con fondi privati”
Nel frattempo la società Paguro invia una diffida ad eseguire quanto disposto dal Tar di Latina: “si riapra la Conferenza di Servizi entro i tempi stabiliti”
La società “Paguro” ha sollecitato il Comune di Aprila ad “adempiere celermente” a quanto disposto dal Tar e convocare la conferenza di servizi sui terreni di località “La Cogna”. Oltre a rammentare i possibili danni erariali, ambientali e giuridici che l’ente potrebbe subire da un illegittimo prolungamento dei tempi, la Paguro rammenta anche che i propri fondi messi a disposizione per la caratterizzazione dell’area non possono essere lasciati pendenti a tempo indeterminato.
La dichiarazione di Fabio Altissimi
Sulla questione interviene Fabio Altissimi, titolare della Rida Ambiente, alla quale – come è noto – è riconducibile la Società di servizi Paguro: “Mi domando se il comitato ‘Italia Nostra’ faccia parte della maggioranza in Comune ad Aprilia oppure se sia la maggioranza che fa parte del comitato. Una sola cosa mi è chiara, che noi non stiamo ‘barattando’ nulla a discapito della salute pubblica”. Questo il suo commento in merito all’allungarsi dei tempi sul piano di caratterizzazione dei terreni in località “La Cogna” ad Aprilia a seguito della sospensiva dovuta al ricorso della citata associazione. “Il problema per questa amministrazione non sembra essere il fatto che la caratterizzazione venga fatta con soldi privati o con fondi pubblici. Il problema sembrerebbe essere che questa caratterizzazione si faccia, punto. Altrimenti non si spiega come è stato possibile che, già in passato, il Comune di Aprilia abbia di fatto rinunciato, non impiegandoli, ai finanziamenti ricevuti dalla Regione Lazio per la bonifica dell’area”. “Da che mondo è mondo sono la mancanza di controlli e di eventuali bonifiche che creano danni alla salute pubblica e all’ambiente, non il contrario”.