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Aprilia, 6 anni per dimostrare la sua innocenza: aveva auto e caratteristiche fisiche identiche al ladro

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Sei anni ed un’accusa di furto sulla sua testa. E’ stato questo il calvario di un uomo prima di riuscire a dimostrare anche ai giudici la sua innocenza. Troppi infatti sembravano essere gli elementi a suo carico: le telecamere di un supermercato di Aprilia – il quale subì il reato in oggetto nel 2010 – ripresero un uomo davvero simile a lui; anche l’auto utilizzata per il colpo era la medesima del vero autore del reato, compresa la targa, praticamente identica eccezion fatta per un unico numero. Ebbene alla fine, seppur con ben sei anni di ritardo, giustizia sembra esser stata fatta: l’uomo accusato ingiustamente, un vicedirettore di Banca sempre di Aprilia, è stato assolto per non aver commesso il fatto. “Scambio di persona” dunque l’epilogo di questa strana storia; decisivo ai fini della sentenza di assoluzione comunque c’è stato, tra gli altri, anche il recupero del segnale GPS dell’auto del vicedirettore nel giorno della rapina: l’auto non era ad Aprilia e inoltre, come sopra esposto, la targa differiva da quella del ladro, anche se solo di un numero.

 

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