Ancora riecheggiano, in città, i mormorii di sbigottimento e cordoglio per la perdita dell’illustre dottor Antonio Ciacciarelli, le cui esequie si sono celebrate nella chiesa San Michele Arcangelo, venerdì scorso 13 ottobre.
Il Sindaco Antonio Terra aveva annunciato il lutto cittadino, finanche, e il parroco della chiesa madre di Aprilia, Don Franco, è andato incontro al feretro, giunto tra la folla assiepata compostamente a creare un cordone di affetto e stima e vicinanza.
Del resto Totò Ciacciarelli era figlio di Francesco, primo medico condotto di Aprilia e di questi aveva ereditato e fatto suoi la passione per la professione ma anche per la gente, considerando entrambi una missione.
Infatti, come era scritto sulla lettera recitata durante la celebrazione dei funerali, che ha toccato profondamente i presenti: “E Dottore lo era davvero! Sì, perchè per lui il lavoro è stato una missione durata 48 anni e non c’è stato giorno in cui non abbia usato il cuore prima della conoscenza.
Chi entrava nel suo studio, è vero, doveva esser puntuale altrimenti brontolava!
Ma dietro quell’aspetto un pò burbero trapelava macroscopicamente quel cuore grande che tutti hanno amato di lui: un cuore pieno di umanità e generosità.
Lo ricorderanno di certo con affetto i bimbi russi di Cernobyl
che ha generosamente curato tanti anni fa così come tutte le famiglie della città in difficoltà.
Un grande esempio da imitare nel lavoro come nella famiglia:
marito devoto, padre sempre presente e nonno incredibilmente affettuoso.
Un grazie speciale allora a Totò dalla sua famiglia
per aver sempre portato avanti le sue idee in modo chiaro e determinato, per aver creduto profondamente in tutto cio che ha fatto e per aver trasmesso loro valori eterni quali l’amore, il rispetto e l’onesta.
E un grazie altrettanto speciale, caro Dottore, dai suoi affezionati pazienti per esserci stato sempre come amico prima che come professionista dispensando indistintamente affetto, consigli e aiuto.”
Il grande medico ha perso Aprilia, ma soprattutto un grande uomo.
Totò, classe 1938, era nato a Spigno Saturnia e laureato in Medicina e Chirurgia nel 1969 presso l’Universita La Sapienza di Roma per poi conseguire la specializzazione in Odontostomatologia nel 1973.
Ma fu nel luglio del 1959 a Formia che conobbe la splendida moglie Neorita Federici laureata in Scienze Politiche presso l Universita la Sapienza di Roma poi, divenuta insegnante di inglese presso la scuola “Giovanni Pascoli” di Aprilia.
Da quel primo incontro nella affascinante città marittima pontina, dove Totò andò a vivere con la famiglia, durante lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il giovane liceale si innamorò perdutamente e la prese in sposa, avendo come dono i figli Marco e Stefano.
Marina Cozzo