Sono scoccate oggi i 60 anni dell’artista siciliano, insiedatosi in Aprilia nei primi anni del nuovo millennio.
Guadagnuolo, nato a Caltanissetta, è notoriamente un pittore, scultore, nonchè incisore che opera prevalentemente tra Roma, Parigi e New York.
Il suo talento è riconosciuto a livello mondiale e gli ha consentito di inserirsi nei circuiti internazionali dell’arte con mostre tenute in Musei e Gallerie di New York, Los Angeles, Buenos Aires, Città del Messico, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi, Roma, Francoforte, Zurigo, Basilea, Londra, Copenaghen, San Pietroburgo, Mosca, Istanbul, Tokio e Warszawa.
Ha collaborato con prestigiose istituzioni culturali come la Pontificia Commissione per l’Arte Sacra, l’Enciclopedia Treccani e il Poligrafico dello Stato.
Diplomato presso l’Istituto d’Arte “Filippo Juvara” di San Cataldo (CL), ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma conseguendo il titolo di Maestro d’Arte.
La sua attività artistica è stata segnata dagli incontri con alcuni grandi protagonisti della cultura e dell’arte del Novecento, tra cui: Giacomo Manzù, Indro Montanelli, Pericle Fazzini, Mario Ursino, Cesare Zavattini.
Nel 1978 ha conosciuto l’Arcivescovo Mons. Fallani, Presidente della Pontificia Commissione Centrale per l’Arte Sacra in Italia, da quest’incontro Guadagnuolo sarà considerato come «Sa comprendere la realtà in cui vive – diceva di lui Giovanni Fallani – e, conservando sullo sfondo delle cose il suo acceso calore siciliano, sa essere, in questi anni irrequieti, un testimone di riflessioni giuste e di poesia». Frequentando la Pontificia Commissione Guadagnuolo si
dedicò lavori di tema religioso commissionati dall’eccellente prelato. La sua intensa attività artistica gli ha consentito di inserirsi nei circuiti internazionali dell’arte con mostre tenute in Musei, Accademie, Filarmoniche e Gallerie di New York, Los Angeles, Buenos Aires, Città del Messico, Vienna, Madrid, Barcellona, Parigi, Francoforte, Zurigo, Basilea, Londra, Copenaghen, San Pietroburgo, Mosca, Istanbul, Tokio e Warszawa.rk.
Saltando da una opera all’altra: In occasione dell’Anno Mariano, indetto da Giovanni Paolo II, Guadagnuolo ha lavorato ad un ciclo di dipinti su “La Vita di Maria”. La sua opera è stata presentta per l’apertura dell’Anno Mariano al Santuario romano della Madonna del DivinoAmore (1987); Nel 1988 l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana “Giovanni Treccani” ha curato un’antologica in segno di riconoscimento artistico-culturale, dove viene presentata la “Crocifissione”, definita dal Vescovo Garlato, della Pontificia Commissione di Arte Sacra ‹‹… una delle opere più grandi ed importanti del nostro secolo››. ‹‹La nota “Crocifissione” – scrive Renato Civello – colpisce la critica, i cui esponenti ritengono Guadagnuolo interprete del nuovo realismo italiano del dopo Guttuso››; “Il Debito Estero”-verso una nuova solidarietà esposto permanentemente nella prestigiosa Sala dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro di New York, come già era avvenuto con Giacomo Manzù e Arnaldo Pomodoro; nelle elezioni presidenziali USA, del novembre 2012, Francesco Guadagnuolo, con una mostra itinerante dal titolo “Barack Obama”, rende omaggio al riconfermato Presidente.
L’Opera per la quale è maggiormente conosciuto è “Il Debito Estero – verso una nuova solidarietà” che si trova, esposta sin dal 1997 nella Sede dell’ECOSOC all’ONU – New York. Dopo l’elezione di Barack Obama a Presidente degli Stati Uniti l’artista completa il terzo ciclo di opere dedicate agli Stati Uniti con una mostra itinerante: “Da Kennedy a Obama” con i versi autografi di Vito Riviello che toccherà diverse capitali.
Altre opere per le quali è noto a livello internazionale sono i ritratti sui Papi esposti anche in Vaticano in mostre personali nell’Aula Paolo VI (Sala Nervi). «Di particolare successo ed interesse sono le opere che riguardano il Pontefice Giovanni Paolo II, da cui aveva meritato particolare stima personale e di cui si è fatto ‘cantore’ sia delle opere letterarie, come “La Bottega dell’Orefice”, e sia del suo drammatico percorso di sofferenze e di universale esemplarità negli ultimi anni del suo Pontificato» (Mons. Elio Venier, febb. ’07). «È considerato uno dei rinnovatori dell’iconografia dell’arte sacra» (Corriere della Sera, 12/02/10). Così scriveva l’Arcivescovo Giovanni Fallani: “Sa comprendere la realtà in cui vive e, conservando sullo sfondo delle cose il suo acceso calore siciliano, sa essere, in questi anni irrequieti, un testimone di riflessioni giuste e di poesia” ( Ed. Sez. Antichità e Belle Arti Roma – Guadagnuolo – 1986)
È considerato il massimo esponente della Corrente del “Transrealismo Internazionale” in Italia.
Dal 1997 è stato invitato come artista al Senato per l’Intergruppo Parlamentari per il Giubileo, realizzando opere a temi religiosi, sociali e ad eventi mondiali, come “Peace” per il Medio Oriente, consegnata dall’artista al Presidente Yasser Arafat nella città di Ramallah, la cui opera si trova nel Palazzo Presidenziale Muqata e le tavole del volume “Il segreto della vita” (Ed. Leonardo International – Mondadori, Milano 2000), con al centro i temi dell’Apocalisse e della Vita di Maria, commentati da trenta Cardinali.
Gli è stato conferito il titolo di Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace Federation – o.n.g. componente Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) dell’ONU.
È del 2011 la sua Monografia: “Metamorfosi dell’iconografia nell’arte di Francesco Guadagnuolo”, con le poesie di Karol Wojtyła (Giovanni Paolo II) curata da Antonio Gasbarrini e Renato Mammucari (Ed. Tra 8&9 e Angelus Novus) presentata a Roma alla Camera dei Deputati e alla Biblioteca Vallicelliana.
Ricordiamo che il nostro giornale, in una intervista al maestro del 3 aprile 2016, pubblicava in esclusiva la sua intenzione di realizzare un museo ad Aprilia: “L’artista Francesco Guadagnuolo ….intende allestire un museo per l’esposizione delle proprie opere…. Ad Aprilia manca un museo. Nell’Agro romano-pontino non mancano realtà simili: come Ardea, con il Museo Manzù, a Sabaudia – Museo Greco, Latina – Museo Cambellotti. Aprilia, con la sua importante storia e il suo imponente territorio necessità di un quarto polo culturale… Il pittore siciliano mira ad una globalizzazione della cultura, proprio attraverso la sua Fondazione, unico processo per una vera emancipazione sociale.”
Tanti i temi toccati con le sue opere, i personaggi illustri studiati e messi su tela, ora a 60 anni può vantare ancor più soddisfazioni per i riconoscimenti mietuti.
Tanti auguri, Maestro!
Marina Cozzo