Gli scavi archeologici nella riserva naturale regionale “Tor Caldara” iniziarono nel 1999, ma furono interrotti per mancanza di fondi. Poi ripresi dopo l’estate del 2001, evidenziarono la presenza di resti di cucine e terme, risalenti al V secolo dopo Cristo. Diego Mantero, responsabile degli scavi e direttore della riserva dichiarò che si trattava di locali costruiti in un secondo tempo mentre la struttura originaria della villa dovrebbe essere di epoca repubblicana. I nuovi scavi si concentrarono anche sui resti che si trovano all’ interno della riserva, sommersi dal verde. La Villa di Mecenate stava quindi tornando alla luce.
Purtroppo però, i curiosi che si innamorarono dei resti non ne hanno avuto il minimo rispetto. Difatti frammento dopo frammento, pezzi interi di argilla sono stati rimossi dai turisti e tenuti come “souvenirs”. Ecco, dopo anni di non curanza ed egoismo il risultato di queste azioni: nei giorni scorsi è franata la falesia. Purtroppo le autorità competenti non sembrano interessarsi all’accaduto o del mantenimento della villa stessa, che dovrebbe invece essere tutelata come un tassello della nostra storia secolare.