Sabato 2 Luglio alle ore 10:00, presso le sale del Centro Ecumenico di Lavinio, il nucleo di Anzio e Nettuno dell’associazione Fare Verde ha convocato una conferenza stampa per illustrare il documento presentato alla Regione Lazio riguardo le Osservazioni su istanza V.I.A. n.256/2015 relativa a “Intervento di realizzazione di un impianto di recupero rifiuti con produzione biometano” in Loc. Padiglione.
Presenti alla conferenza il responsabile territoriale dell’associazione, Luca Zomparelli, l’a.d. dell’azienda “FORNO DAMIANI”, Filippo Maraglio. Modera il membro dell’associazione, Chiara Di Fede.
Alla presenza dei titolari dell’aziende Perica e di altri imprenditori locali e di simpatizzanti, dopo un breve preambolo di Chiara Di Fede, la quale ha spiegato le motivazioni dell’organizzazione della conferenza, ha aperto la conferenza stampa, l’a.d. del “Forno Damiani” Filippo Maraglio:
“Siamo venuti a conoscenza della nascita di questa biogas nel 2012, ma non è stato fatto un lavoro capillare dalle autorità poiché si sarebbero accorti che in quella zona ci sono alcune aziende agricole sottoposte a certificazione. Il Forno Damiani occupa circa 80-90 dipendenti e l’impatto di una biogas potrebbe comportare effetti devastanti pregiudicando il nostro fatturato con gravi conseguenze sul piano occupazionale. Nessuno ci ha interpellato riguardo la realizzazione di questo progetto, tanto che siamo venuti a saperlo tramite i giornali del litorale e subito allarmati abbiamo mandato delle comunicazioni agli organi competenti, ma nessuno ci ha dato risposta. Loro pensano che mandare a casa 100 persone è cosa di poco conto, ma non tengono in considerazione il fatto che ad Anzio non ci sono moltissime realtà aziendali importanti, ad eccezione delle solite note. Il nostro punto di domanda è perché i nostri amministratori hanno individuato quella zona? Noi non siamo contrari alla biogas, ma siamo contrari alla sua apertura in quelle determinate aree. Per conto dell’azienda ci stiamo attivando tramite Fare Verde e i nostri legali, perché riteniamo le vie legali l’unica strada da percorrere per tutelare i nostri interessi e quelli degli altri imprenditori – e conclude – Saremo presenti il 9 luglio 2016 alla manifestazione per bloccare la sua realizzazione sarà difficile farlo, ma ci dobbiamo provare.”
Dopo una lunga disamina tecnico-giuridica conclude l’intervento, Luca Zomparelli, responsabile del nucleo Anzio-Nettuno di Fare Verde promotrice dell’iniziativa: ”Ribadiamo il fatto che le due fattispecie: la filiera agroalimentare certificata da una parte e la biogas dall’altra non possono coesistere. Anzi nel caso specifico collidono fragorosamente. Non siamo noi a dirlo ma la legge. Andare verso la realizzazione dei due impianti biogas sarebbe un paradosso e affermare il contrario una distorsione della realtà. La strada della battaglia giuridica è sicuramente la più tortuosa e lunga, ma tuttavia è l’unica che può spazzare via ogni dubbio sulla materia. Noi non ci fermeremo qui e sono convinto che se ognuno farà la sua parte arriveremo sicuramente a raggiungere il nostro obbiettivo che è quello di bloccare la costruzione delle centrali biogas”.
Fare Verde Anzio e Nettuno: ‘Ecco i motivi del nostro NO alla centrale biogas’
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