A distanza di 48 ore dalla chiusura delle indagini sulle ramificazioni mafiose sul territorio di Anzio e Nettuno, che fa seguito all’ondata di arresti scattata nel febbraio scorso, oggi arriva la notizia che anche il Sindaco della Lega Candido De Angelis (e non solo) è finito sotto indagine. Del resto ormai da tempo i due Comuni sono finiti sotto la lente di ingrandimento della Prefettura e delle forze dell’ordine e a breve scadrà la deadline entro la quale proprio il Prefetto Matteo Piantedosi dovrà arrivare alla relazione su quanto riscontrato nei due Comuni. Il rischio, come è noto, è che si arrivi allo scioglimento per mafia delle due amministrazioni comunali dopo il lavoro delle commissioni speciali. Le accuse sono pesantissime: rapporti stretti tra politica locale e malavita, con infiltrazioni nei rispettivi palazzi comunali di Anzio e Nettuno. E allora, se da un lato con il primo troncone delle indagini ora in 66 rischiano il processo, potrebbe non essere finita qui.
Cosa rischiano i Comuni di Anzio e Nettuno
Al momento il Prefetto sta sfruttando tutto il tempo utile e a sua disposizione per ricomporre il quadro relazionando su quanto contestato sul litorale. Dopodiché la palla passerà al Viminale. Secondo la tesi dell’Antimafia sul territorio sarebbe sorta infatti una locale ramificazione della ‘ndrangheta dedita però non solo al narcotraffico, ovvero quanto rilevato dall’operazione che ha portato all’ondata di arresti di cui sopra, ma anche a tessere legami con la politica di Anzio e Nettuno. Appalti, affari, si ipotizza con accuse da provare, in cambio di sostegno ad un corposo numero di candidati alle ultime elezioni. Ipotesi, quest’ultima, sempre respinta dalle Amministrazioni Comunali e in particolare dai due Sindaci.
Perché è stato indagato Candido De Angelis
I PM però non sono dello stesso avviso e sono convinti che tra gli obiettivi della malavita vi fosse proprio quello di farsi strada nella Pubblica Amministrazione. Come? Secondo quanto riportato da Repubblica attraverso rapporti stretti con Candido De Angelis, Sindaco di Anzio, e l’ex Assessore ai lavori pubblici Giuseppe Ranucci (di Forza Italia, ndr) menzionati in alcune intercettazioni dell’indagato Davide Perronace. Soltanto adesso si scopre che giù tre anni fa sotto la lente degli investigatori, come si evince nel rapporto depositato in procura il 28 maggio 2019, alla voce “Commistione con apparati della P. A. del Comune di Anzio” finirono, oltre a Ranucci e De Angelis, anche altri tre politici, un ex assessore, una consigliera e un’ex consigliera.
Ora si attende la decisione del Prefetto, con un paradosso però: se infatti come sembra Matteo Piantedosi dovesse passare al Ministro dell’Interno, si troverà a dover decidere sulla sua stessa relazione, che sta preparando su entrambi i Comuni in qualità di Prefetto.