Le mani delle cosche mafiose sui locali e sui negozi di Roma e provincia. Ancora una volta, grazie alle indagini, sono stati scoperti i collegamenti tra il commercio e la malavita. E 8 interdittive antimafia sono state emesse ad altrettante attività commerciali dislocate tra Roma, Anzio e Nettuno.
Il provvedimento è stato emesso nei confronti di persone riconducibili a soggetti coinvolti a tre diverse inchieste: Tritone, Propaggine e Propaggine 2, tutte riguardanti infiltrazioni di ‘ndrangheta a Roma.
Colpiti bar, pizzerie, panetterie, commercio all’ingrosso di prodotti ittici, agenzie di viaggi, giochi e scommesse
La decisone è stata presa il 1° giugno scorso dal neo prefetto di Roma, Lamberto Giannini, che ha adottato le 8 interdittive antimafia nei confronti di altrettante attività commerciali operanti in diversi settori. Si tratta di bar, pizzerie, panetterie, commercio all’ingrosso di prodotti ittici, agenzie di viaggi, giochi e scommesse. Cinque di questi hanno sede a Roma, due ad Anzio e uno a Nettuno.
A far sapere la notizia è il Viminale, spiegando che i provvedimenti «sono stati decisi all’esito di un’articolata attività istruttoria, che ha restituito un quadro indiziario da cui è emersa la sussistenza di elementi sintomatici di un pericolo di infiltrazione criminale».
Le inchieste: Tritone ad Anzio e Nettuno
Ad Anzio e Nettuno sono state individuate quattro società, nei cui confronti è stata emessa l’interdittiva antimafia. Le società sono state riconosciute come riconducibili, direttamente o indirettamente, a persone coinvolte nell’inchiesta «Tritone». Si tratta dell’operazione che il 17 febbraio 2017 aveva visto coinvolti anche due carabinieri e aveva portato all’arresto di ben 65 persone. Secondo le indagini svolte dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, ad Anzio e Nettuno si era costituita una ‘ndrangheta locale, distaccamenti delle ‘ndrine di Santa Cristina d’Aspromonte (Rc) e di Guardavalle (Cz), dedita però non solo al narcotraffico, ovvero quanto rilevato dall’operazione che ha portato all’ondata di arresti di cui sopra, ma anche a tessere legami con la politica di Anzio e Nettuno. Questo ha poi portato allo scioglimento dei due consigli comunali e al conseguente commissariamento per infiltrazioni mafiose.
Le inchieste Propaggine e Propaggine 2 a Roma
Le altre quattro interdittive fanno invece riferimento a esercizi commerciali riconducibili a persone coinvolte nelle operazioni «Propaggine» e «Propaggine 2» che avevano svelato l’esistenza di un «locale» di ‘ndrangheta operante nella Capitale. Già un anno fa, proprio in riferimento all’operazione Propaggine, a Roma furono chiuse 24 società tra ristoranti, bar, pescherie, alcune molto note, dislocate in vari punti della Capitale. L’operazione portò a 43 arresti. L’attività della prefettura, sottolinea il Viminale, «testimonia l’impegno concreto delle istituzioni nella prevenzione e nel contrasto ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico-produttivo locale».