Presentato oggi il Rapporto sulle Mafie nel Lazio, uno strumento importante che si propone l’obiettivo di offrire un quadro d’insieme delle mafie nel Lazio per denunciare e affrontare con determinazione il fenomeno e la sfida della legalità. Alla presentazione del rapporto hanno partecipato, tra gli altri, oltre al presidente, Nicola Zingaretti, anche il coordinatore della Dda Procuratore Aggiunto, Michele Prestipino, il comandante dei Carabinieri Lazio, generale Angelo Agovino, il capo del secondo reparto della Dia, Maurizio Calvino e Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio.
Uno strumento utile alla conoscenza di un fenomeno che non va sottovalutato. Nel Lazio ci sono 92 organizzazioni criminali, un numero in aumento rispetto al 2015, in cui erano stati censiti 88 gruppi. Nella provincia e nella città di Roma, operano circa 70 clan, 23 invece sono le organizzazioni dedite al narcotraffico. Il “Basso Lazio” continua a rappresentare un’area particolarmente condizionata dalla presenza di clan tradizionali, ‘ndrangheta e camorra in particolare e da una escalation di violenza delle mafie.
Al lavoro per potenziare gli anticorpi: l’impegno della Regione. La Regione sta andando avanti con una serie di iniziative di conoscenza e analisi del fenomeno, come ad esempio “Lazio senza mafie”, una bellissima manifestazione con una grande partecipazione di uomini della legge, istituzioni e ragazzi. Tra le altre cose la Regione ha anche istituito per il 21 marzo la giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Il 19 luglio, anniversario della strage di via d’Amelio, sarà inaugurato il primo corso antimafia rivolto ai dirigenti e funzionari di tutti gli enti locali del Lazio.
“Il rapporto è un contributo importante per far crescere la consapevolezza di quello che ci accade intorno. Ed è importante perché è un testo che finalmente unisce tutto ciò che è avvenuto senza paura di denunciare – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: ringrazio della collaborazione il procuratore Prestipino, le forze dell’ordine, l’associazionismo perché in questo caso la regione ha svolto un ruolo che gli è proprio: quello di chiamare a raccolta lo Stato che combatte e produrre un testo molto molto importante”- ha detto ancora Zingaretti.