Un questionario sulla disabilità a dir poco imbarazzante quello che si sono trovati a compilare i cittadini di Nettuno con a carico dei familiari diversamente abili. ‘Da zero a quattro quanto ti vergogni del tuo familiare? Quanto risentimento provi nei suoi confronti? E ancora: ‘Quanto non ti senti a tuo agio quanto hai amici in casa?’.
Queste solamente alcune delle inopportune domande alle quali i familiari di disabili gravi hanno dovuto rispondere. Nonostante la rabbia, l’amarezza e l’incredulità, la compilazione dello scioccante questionario è uno step obbligato se chi vive situazioni così delicate e particolari vuole usufruire dei fondi messi a disposizione dalla Regione Lazio.
Questionario choc sulla disabilità: l’attesa infinita dei fondi
Ma nonostante le spiazzanti domande, i soldi non arrivano. Un’attesa infinita caratterizza infatti l’erogazione dei preziosi fondi. Quest’ultimi, nonostante siano stati erogati dagli uffici regionali — a causa di alcuni rallentamenti per un passaggio di competenze in materia tra Anzio e Nettuno — non sono ancora stati versati ai Comuni. Pertanto, i cittadini che ne hanno bisogno non li vedono.
‘Rilevazione dello stress’
Il questionario relativo alla ‘rilevazione dello stress dello stress percepito dal caregiver‘ deve essere consegnato, insieme all’Isee socio- sanitario in corso di validità è alla scheda caregiver prevista della Regione, entro il 28 giugno e consegnato a mano all’ufficio protocollo o spedito tramite Pec. Fa sapere il Comune.
Il punto di vista del Comune
‘Inventario del carico esistenziale’ così è stato definito dagli uffici del Comune di Nettuno il questionario. Di tutt’altro avviso i familiari che lo hanno dovuto compilare, i quali lo hanno invece visto, percepito come l’ennesimo schiaffo dato loro.
Questionario choc sulla disabilità: le famiglie
A dir poco impossibile, fuori luogo e fuori contesto, per le famiglie rispondere a quelle imbarazzanti domande quantificando le difficoltà quotidianamente vissute da madri e padri.
Diversa cosa sarebbe stata invece porre le domande in modo idoneo e magari attraverso l’ausilio di uno psicologo. Invece, così come è stato progetto, il questionario appare piuttosto come un test sul grado di soddisfazione di alcuni prodotti merceologici.
Peccato che la materia in questione sia tutt’altro che quantificabile secondo caselle e spunte predefinite, barrando una semplice ed asettica crocetta.